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Viaggiatori dissanguati: adesso anche le navi hanno aggiunto una nuova tassa | Devi pagare senza protestare o ti lasciano a terra

Illustrazione di una tassa (Canva FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione di una tassa (Canva FOTO) - sciencecue.it

Le tasse aumentano, soprattutto quelle legate ai viaggi e alle vacanze. Soprattutto questa nuova tassa sta creando qualche malumore.

Chi viaggia, spesso senza accorgersene, si trova a pagare diverse tasse legate agli spostamenti. Alcune sono visibili già al momento della prenotazione, altre si “nascondono” nel costo totale del servizio.

Un esempio tipico è la tassa aeroportuale: ogni biglietto aereo la include e serve a finanziare sicurezza, manutenzione e servizi negli scali. Varia da Paese a Paese e può incidere parecchio sul prezzo finale, soprattutto nei voli low cost.

C’è poi la tassa di soggiorno, applicata da molte città turistiche e calcolata per notte e per persona. Serve a sostenere servizi locali, come la pulizia urbana o la promozione culturale. 

Infine, alcune destinazioni impongono una vera e propria tassa d’ingresso: accade per esempio in alcune isole, parchi naturali o centri storici affollati. L’obiettivo? Limitare il turismo di massa e tutelare l’ambiente.

Un paradiso sotto pressione

Santorini e Mykonos sono tra le isole greche più fotografate al mondo. Cupole blu, tramonti infuocati, vicoli bianchi pieni di turisti in sandali… uno scenario da cartolina che, però, in alta stagione rischia il collasso. Da anni si parla del problema del sovraffollamento, soprattutto quando arrivano le grandi navi da crociera: migliaia di persone sbarcano in poche ore, mettendo a dura prova porti, strade, servizi e anche la pazienza dei residenti.

Così, come riportato da AGI, a partire dal 2025, arriva una mossa decisa: una tassa di sbarco da 20 euro a persona, applicata a chi arriva su queste isole in crociera durante i mesi più affollati. L’obiettivo è duplice: ridurre i flussi e raccogliere risorse per mantenere le infrastrutture locali. 

Illustrazione di alcune tasse (Canva FOTO) - sciencecue.it
Illustrazione di alcune tasse (Canva FOTO) – sciencecue.it

Quali sono le motivazioni

Secondo quanto riportato da AGI e confermato da fonti internazionali come Condé Nast Traveler e Reuters, la nuova tassa sarà riscossa direttamente da chi organizza gli scali turistici e non riguarda solo i passeggeri in transito, ma chiunque scenda a terra. Insomma, è una tassa che va pagata se si vuole mettere piede su queste isole, e non si può fare altrimenti.

Si applicherà in alta stagione e sarà destinata a sostenere i costi di manutenzione urbana, raccolta rifiuti, miglioramento dei porti e iniziative ambientali per ridurre l’impatto delle masse turistiche. In realtà, Santorini e Mykonos non sono casi isolati. Altre città come Venezia, Amsterdam, Dubrovnik, stanno già sperimentando soluzioni simili per contenere il cosiddetto “turismo lampo”.