Home » Dichiarazione dei redditi, milioni di cittadini a bocca asciutta: questi medicinali non si possono scaricare | Non recuperi nemmeno 1€

Dichiarazione dei redditi, milioni di cittadini a bocca asciutta: questi medicinali non si possono scaricare | Non recuperi nemmeno 1€

Alcuni medicinali vietati (Pexels FOTO) - sciencecue.it

Alcuni medicinali vietati (Pexels FOTO) - sciencecue.it

È tempo di 730 e di dichiarazione dei redditi, e per questo bisogna fare attenzione. Non si può scaricare tutto.

Scaricare spese dalla dichiarazione dei redditi significa, in parole povere, poter detrarre o dedurre alcune uscite fatte durante l’anno per pagare meno tasse. Non è una cosa da esperti o da contabili, è qualcosa che tutti possono fare, basta sapere cosa si può inserire e conservare le ricevute giuste. È un modo semplice per non perdere soldi che, in fondo, ti spettano.

Tra le spese più comuni ci sono quelle sanitarie: visite mediche, farmaci, analisi, occhiali, anche spese veterinarie. Se superano una certa soglia, una parte di quello che hai pagato ti viene restituito sotto forma di sconto sulle tasse. Lo stesso vale per alcune spese scolastiche o universitarie, come le rette o il materiale didattico, e pure per gli affitti degli studenti fuori sede.

Anche chi ha fatto lavori in casa può beneficiare di agevolazioni. Se hai ristrutturato, cambiato gli infissi, fatto lavori per migliorare l’efficienza energetica o comprato mobili nuovi in seguito alla ristrutturazione, puoi detrarre una bella percentuale della spesa. L’importante è che il pagamento sia tracciabile e fatto con i metodi corretti.

Infine, non tutto si può fare da soli, e va bene così. A volte conviene affidarsi a un commercialista o a un CAF per essere sicuri di non sbagliare e, soprattutto, di non dimenticarsi nulla. Perché ogni scontrino tenuto con attenzione può fare la differenza quando si arriva a fare i conti con il Fisco.

Occhio a cosa si compra in farmacia

Quando arriva il momento di fare la dichiarazione dei redditi, molti pensano: “Perfetto, scarico tutto quello che ho preso in farmacia”. Ecco, magari no. Perché non tutto quello che si compra lì dentro è detraibile, anche se si è convinti del contrario. La tentazione di infilare ogni scontrino è forte, ma serve fare un pò di attenzione, altrimenti si rischia di segnalare roba che non rientra proprio nelle spese sanitarie ammesse.

Per esempio, gli integratori alimentari – anche se prescritti dal medico, pure se costano un occhio non si possono scaricare. Lo stesso vale per cosmetici, creme, shampoo, anche se acquistati in farmacia. Pure alcuni colliri o pomate, se non sono classificati come medicinali veri e propri, restano fuori. E i prodotti delle parafarmacie? Vale la stessa regola: solo se sono farmaci veri (con codice AIC), altrimenti niente detrazione.

Illustrazione di alcuni medicinali (pexels FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione di alcuni medicinali (pexels FOTO) – sciencecue.it

 Come capire cosa si può scaricare (senza impazzire)

Il trucco, se così si può chiamare, è tutto nello scontrino parlante. Non basta lo scontrino qualsiasi: ci deve essere scritto chiaramente che il prodotto è un farmaco o un medicinale, con il relativo codice AIC (è una sigla alfanumerica), e ovviamente il codice fiscale di chi ha effettuato l’acquisto. Senza queste informazioni, l’Agenzia delle Entrate non lo considera valido, anche se tu sei convinto che fosse un farmaco. E no, non basta dire “ma me l’ha dato il dottore”.

Per esempio, come riportato su brocardi.it, si possono scaricare farmaci di medicinali di fascia A, cioè tutti quei farmaci indispensabili che permettono di curare la nostra salute. Quindi, per esempio, sono esclusi integratori, prodotti fitoterapici non classificati come medicinali, parafarmaci e cosmetici.