Un bicchiere d’acqua e finisci ricoverato: regioni italiane da bollino rosso | Da oggi qui è vietato bere dal rubinetto

Bicchiere d'acqua e pericoli (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
In molte regioni italiane l’acqua potabile è contaminata da Pfas, arrivano nuovi limiti più severi per proteggere la salute.
Bere un semplice bicchiere d’acqua dovrebbe essere la cosa più sicura del mondo, no? E invece, a volte, quello che consideriamo più innocuo può nascondere delle brutte sorprese. L’acqua è sempre stata sinonimo di vita, di purezza… ma, purtroppo, non sempre quello che sembra limpido lo è davvero.
Negli ultimi tempi si parla parecchio della qualità dell’acqua potabile e delle sue insidie. Non è più solo una paranoia da ambientalisti. Monitoraggi, analisi, controlli… insomma, qualcosa si sta muovendo e, a quanto pare, certi risultati non fanno proprio stare tranquilli.
Chi avrebbe mai pensato che la minaccia potesse arrivare proprio dal nostro bicchiere? Eppure, ci sono sostanze invisibili che, anche in dosi minuscole, rischiano di avere effetti pesanti sulla salute. Il problema della contaminazione idrica si sta facendo largo tra i grandi temi ambientali, e forse stavolta non possiamo davvero chiudere gli occhi.
Non è solo una questione di smog o di inquinamento dei mari. Stavolta il pericolo potrebbe essere proprio a casa nostra, nei tubi che portano l’acqua in cucina o in bagno. E adesso arrivano dati nuovi che, sinceramente, fanno suonare più di qualche campanello d’allarme.
Le novità
Finalmente — e qui ci voleva proprio — è arrivato anche un segnale importante dalla politica, come riporta Qui Finanza. Con una mossa che ha sorpreso un pò tutti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il 13 marzo scorso un decreto legge per ridurre i limiti dei PFAS nell’acqua potabile. Non solo: il provvedimento introduce anche dei limiti per il TFA (acido trifluoroacetico), una molecola tra le più diffuse di questa famiglia di sostanze inquinanti, che finora non era mai stata regolamentata.
Va detto che nessuno se l’aspettava troppo, visto che poco prima la maggioranza aveva fatto approvare una mozione piuttosto vaga sui PFAS. E invece adesso il governo Meloni ha deciso di prendere una posizione più netta, spinto anche dai dati inquietanti dell’indagine “Acque senza veleni” di Greenpeace Italia, pubblicata a gennaio. Una mossa che arriva giusto in tempo, considerando che la contaminazione è stata riscontrata praticamente in tutte le regioni, e che i PFAS — chiamati anche “inquinanti eterni” — sono associati da tempo a rischi gravissimi per la salute umana. Ma quali sono le più colpite?

Le regioni italiane più a rischio secondo gli ultimi dati
Alcune regioni italiane stanno registrando livelli altissimi di PFAS nell’acqua potabile. Non è una cosa da poco: parliamo di sostanze chimiche super resistenti che, una volta entrate nell’organismo, ci restano per un bel pò.
Facendo i conti, la situazione peggiore si è registrata in Liguria (8 campioni su 8 contaminati), ma pure in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta non si scherza (4 su 4 e 2 su 2). In Veneto poi, quasi tutti i campioni (19 su 20) sono risultati positivi ai test. Anche Emilia Romagna, Calabria, Piemonte, Sardegna, Marche e Toscana non se la passano meglio… Insomma, una mappa davvero preoccupante.