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Coronavirus, risposta degli anticorpi del vaccino italiano

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Nuove incoraggianti notizie nella lotta al coronavirus giungono dal laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma: gli anticorpi prodotti nei topi dopo la somministrazione del vaccino italiano dell’azienda italiana Takis bloccano il Covid-19. A riferirlo è Luigi Aurisicchio, amministratore delegato dell’azienda biotech con sede a Castel Romano. Secondo quanto riferito da Ansa, “è il livello più avanzato finora raggiunto nella sperimentazione di un candidato vaccino nato in Italia, ma i test sull’uomo sono previsti comunque dopo l’estate“.

[bquote by=”Francesco Vaia” other=”Direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani”]Procedendo con questi ritmi sarà possibile avviare da luglio le prime sperimentazioni sull’uomo[/bquote]

Coronavirus, come funziona il vaccino italiano della Takis?

Come spiegato da Repubblica, il vaccino testato allo Spallanzani – nel quale si sta allestendo un’area ad hoc da dedicare esclusivamente alla somministrazione del vaccino nei volontari – è “un vaccino genetico basato su un vettore virale che è stato messo a punto dalla società ReiThera, un’azienda di biotecnologie con sede a Castel Romano“. La differenza tra un vaccino tradizionale ed un vaccino genetico la spiega il dott. Vaia: “A differenza dei vaccini tradizionali, i vaccini genetici non utilizzano un microorganismo inattivo o parte di esso ma il gene che codifica per l’antigene del microrganismo che si vuole neutralizzare“. Nel caso specifico è stato utilizzato il gene che codifica per la proteina spike usata dal nuovo coronavirus come “porta d’ingresso” per penetrare nelle cellule.

Il primato mondiale della ricerca italiana

Il traguardo raggiunto dall’istituto romano è certamente motivo d’orgoglio per l’Italia intera ma anche (e soprattutto) per i ricercatori italiani, da tempo impegnati, insieme ai colleghi di altre parti del mondo, nella lotta al coronavirus e nello sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace. Come ha spiegato l’ad di Takis Aurisicchio, “grazie alle competenze dello Spallanzani, per quanto ne sappiamo, siamo i primi al mondo ad aver dimostrato la neutralizzazione del coronavirus da parte di un vaccino. Ci aspettiamo che questo accada anche nell’uomo“.

Le reazioni dei rappresentanti politici della Regione Lazio

La notizia è stata accolta con grande soddisfazione anche da alcuni esponenti politici della Regione Lazio. In primis, il presidente Nicola Zingaretti, che su Twitter ha scritto: “Una notizia che dà speranza. Da giugno lo #Spallanzani inizia la sperimentazione sull’uomo del vaccino contro il #Covid. Dalla @RegioneLazio investiti 5 milioni di euro per questa ricerca che continueremo a sostenere“.
Anche l’assessore competente in materia di Sanità Alessio D’Amato ha commentato il traguardo raggiunto, ricordando che la Regione Lazio è “l’unica Regione ad aver investito sulla sperimentazione per il vaccino. Questo è un elemento assolutamente fondamentale“.