Congedo per i figli, non importa se sono ammalati: dovete scordarvi i cinque giorni liberi | La legge è cambiata per tutti
Altro che cinque giorni (canva.com) - www.sciencecue.it
Da ora, la legge cambia per tutti i genitori: ecco cosa indica la nuova normativa sul congedo. Addio ai cinque giorni.
Nel dibattito pubblico, si discute frequentemente dei provvedimenti a favore delle famiglie, e non a caso. In Italia, specialmente, le donne lavoratrici devono affrontare sfide costanti.
Trovare un equilibrio è sicuramente quella principale, il che necessita sia di un’organizzazione personale efficace, che di politiche pubbliche realmente presenti.
Nello specifico di bonus e agevolazioni recenti, si va dalle politiche per incentivare la natalità ai benefici fiscali per le donne che rientrano nel lavoro dopo il congedo di maternità.
Allo stesso tempo, tuttavia, congedi e permessi rimangono essenziali alla libertà dei genitori. In questo scenario, emergono significative novità che potrebbero modificare sostanzialmente le abitudini delle famiglie.
Nuovi cambiamenti in arrivo
Negli ultimi tempi, il legislatore ha apportato cambiamenti importanti alla struttura dei congedi parentali e dei permessi relativi alla cura dei figli. Secondo quanto comunicato da Sky TG24 durante l’episodio della rubrica Numeri del 29 ottobre scorso, la Legge di Bilancio 2026 potenzia ulteriormente la protezione per i genitori lavoratori, comprendendo sia le madri che i padri e, soprattutto, estendendo il periodo in cui è possibile beneficiare dei congedi.
La disposizione principale concerne l’allungamento dell’età massima per i figli che consenta di usufruire del congedo parentale: non più fino ai 12, ma fino ai 14 anni. Rimane la modalità che stabilisce un compenso dell’80% per i primi tre mesi e del 30% per i mesi successivi. Allo stesso tempo, si interviene riguardo al congedo per malattia dei figli: fino a questo momento, i genitori avevano la possibilità di richiedere un massimo di cinque giorni all’anno per prendersi cura di quei figli malati che non superino gli otto anni di età.

Non più cinque giorni
A partire dal 2026, come indicato da Sky TG24, i giorni raddoppiano, arrivando a dieci, e si amplia anche la possibilità di utilizzare tale diritto fino ai 14 anni del bambino! Questo segna una modifica assolutamente incisiva, specialmente per quelle famiglie che frequentemente devono affrontare imprevisti medici senza risorse adeguate.
Una spiegazione più dettagliata sui congedi proviene dal sito ufficiale dell’INPS, il quale precisa i requisiti: il congedo parentale è disponibile per i lavoratori dipendenti fino ai primi 12 anni di vita del bambino, con una durata totale massima di dieci mesi, prolungabile a undici se il padre si astiene dall’attività lavorativa per almeno tre mesi. La nuova legge, infine, ha aumentato l’indennità dal 30% all’80%, per un totale di tre mesi da utilizzare entro i sei anni di vita del bambino, in accordo con quanto stabilito nelle leggi di bilancio per gli anni 2023, 2024 e 2025.
