“Voli cancellati e prenotazioni chiuse”: terremoto per milioni di VIAGGIATORI | Sono tutti stati lasciati a terra dalla compagnia aerea
Voli cancellati compagnie aeree (Canva foto) - www.sciencecue.it
Un’ondata di cancellazioni scuote l’aviazione europea: tre compagnie a terra in poche settimane e viaggiatori lasciati senza alternative.
Negli aeroporti europei, il silenzio lasciato da voli mai partiti comincia a farsi assordante. A migliaia si ritrovano con un biglietto in mano e nessuna partenza all’orizzonte, mentre cresce la preoccupazione tra i passeggeri abituali delle tratte brevi e regionali. Le partenze improvvisamente annullate e i siti di prenotazione bloccati stanno diventando segnali fin troppo familiari per chi viaggia frequentemente in Europa.
Dietro questo scenario si nasconde una crisi più estesa e meno visibile: quella delle compagnie aeree regionali, colpite da un mix letale di stagionalità, costi fissi e ricavi in caduta libera. Il periodo invernale, da sempre critico per l’aviazione, sta mostrando il suo volto più duro, mettendo in ginocchio anche chi fino a poco fa sembrava reggere. La fine della stagione estiva ha lasciato un vuoto che molti operatori faticano a colmare.
Secondo quanto spiegano analisti del settore, il “massimo stress finanziario” per i vettori si concentra tra settembre e febbraio, proprio quando i voli si riducono e le entrate non bastano più a coprire le spese operative. Le compagnie più fragili non riescono a superare questa fase senza supporti esterni. E spesso, la crisi esplode all’improvviso, lasciando poco tempo per trovare alternative.
Come riferisce il Corriere della Sera, i passeggeri non hanno strumenti per prevedere una chiusura. La salute finanziaria delle compagnie raramente è pubblica o trasparente, e i segnali d’allarme arrivano tardi. Spesso, ad accorgersene per primi sono proprio coloro che si trovano in fila ai check-in, con un volo già cancellato.
Il momento in cui tutto si blocca
Nell’arco di poche settimane, tre compagnie europee hanno chiuso i battenti. Dopo la low cost islandese Play e la svedese Braathens, è stata la britannica Eastern Airways ad annunciare lo stop alle operazioni. Fondata 28 anni fa, la compagnia ha comunicato la cessazione dei voli e la sospensione delle prenotazioni dal 27 ottobre, lasciando a terra migliaia di viaggiatori.
La situazione è precipitata quando l’Autorità per l’aviazione civile britannica ha reso noto il fallimento, spiegando che Eastern Airways aveva registrato quasi 23 milioni di euro di perdite in un solo anno. I collegamenti coprivano in gran parte rotte regionali, molte delle quali essenziali e difficili da sostituire. Alcuni treni e la compagnia scozzese Loganair stanno offrendo soluzioni tampone, ma l’impatto resta grave.

Paura per le compagnie aeree
Eastern Airways, registrata come Air Kilroe Limited, ha chiesto protezione dai creditori per tentare di evitare la liquidazione, ma tutti i voli sono stati sospesi immediatamente, compresi quelli operati per garantire la continuità territoriale.
Secondo gli esperti, altre compagnie di media dimensione potrebbero trovarsi nella stessa situazione entro la fine dell’anno. Come affermato dall’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, è probabile che entro gennaio altri vettori regionali europei cerchino fondi urgenti per superare l’inverno. E nel frattempo, a pagare sono ancora una volta i passeggeri.
