Questa triste classifica non mente: il sud mette ancora una volta in difficoltà l’Italia | Siamo dietro tutta l’Europa che conta
Triste primato per l'Italia la classifica (Canva foto) - www.sciencecue.it
Il nuovo report Eurostat rivela un quadro preoccupante per alcune regioni italiane, che faticano ancora a colmare il divario europeo.
Negli ultimi anni si è parlato spesso di divari economici all’interno dell’Unione europea, ma pochi si aspettavano che il ritardo di alcune zone fosse ancora così marcato. Se da un lato crescono le iniziative locali e comunitarie, dall’altro persistono sacche di disagio strutturale che sembrano resistere a ogni tentativo di riequilibrio.
Il Sud del continente europeo, in particolare, continua a vivere una fragilità cronica che trova conferma anche nei dati più recenti. Tra campagne di rilancio e fondi strutturali, molte regioni cercano da tempo di invertire la rotta, puntando su turismo, innovazione e imprenditorialità locale.
Tuttavia, i numeri raccontano un’altra realtà, in cui la povertà non è solo economica ma anche sociale, e si traduce in isolamento, disoccupazione e mancanza di servizi. La situazione italiana, sotto questo aspetto, si distingue in modo preoccupante.
Il contrasto diventa ancora più evidente se si guarda alle regioni più floride d’Europa, dove l’accesso ai servizi è garantito, le reti sociali sono forti e il sostegno alle famiglie in difficoltà è parte integrante delle politiche pubbliche. In questo scenario, il Sud Italia sembra seguire un percorso a sé, distante dalle tendenze positive del resto del continente.
Le soluzioni tradizionali non bastano più
Un tempo, il supporto familiare era il primo e unico rifugio contro le difficoltà economiche. Oggi, però, i vecchi rimedi non riescono più a fronteggiare la complessità della povertà moderna. L’aiuto del vicino, il prestito tra parenti, o le economie fatte sui beni primari funzionano fino a un certo punto. In un sistema che cambia rapidamente, la mancanza di interventi strutturali lascia spazio a un disagio sempre più diffuso.
Come sottolinea Rai News riportando i dati Eurostat del 2024, oltre 93 milioni di persone nell’Unione vivono in condizioni di vulnerabilità. Il 21% della popolazione europea è a rischio di povertà o esclusione sociale, ma in alcune aree la situazione è drammaticamente peggiore. E tra queste spiccano, purtroppo, diverse regioni italiane.

Un’Italia spaccata tra Bolzano e Calabria
Secondo Eurostat, tra le 243 regioni analizzate, la Calabria e la Campania sono tra le più esposte al rischio povertà in tutta l’Unione europea. Dopo la Guyana francese, con il 59,5%, la Calabria si attesta al 48,8% e la Campania al 43,5%. Valori che superano di oltre il doppio la media europea del 21%. Anche la Sicilia (40,9%) e la Puglia (37,7%) rientrano tra le aree più colpite.
Il confronto con il resto d’Europa è impietoso. Mentre Bolzano registra appena il 6,6% di popolazione a rischio – il dato più basso dell’Unione – altre regioni italiane restano ancorate a una vulnerabilità persistente. In totale, 25 regioni europee superano la soglia critica del 33%, concentrate soprattutto nel Sud Europa, con l’Italia tristemente presente con quattro regioni.
