Stanno chiudendo tutti i ristoranti: spazzato via anche il colosso degli hamburger | Dipendenti avvisati dei licenziamenti

Ragazza mangia un hamburger (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Un progetto ambizioso, un marchio storico e un addio improvviso: qualcosa è andato storto nel mondo del fast food.
Aprire un ristorante oggi non è proprio una passeggiata. Anzi, tra affitti alle stelle, concorrenza ovunque e clienti sempre più esigenti, anche i progetti più entusiasmanti rischiano di scontrarsi con la realtà.
E quando dietro ci sono nomi famosi o multinazionali, le aspettative si moltiplicano… ma pure i rischi. Ci sono state aperture che sembravano l’inizio di una piccola rivoluzione gastronomica. Nuovi format, nuovi gusti, una ventata d’aria fresca nel panorama del fast food.
E invece, a volte, basta poco perché il tutto si trasformi in un’operazione a tempo determinato. Una scommessa che, purtroppo, non paga. Poi, certo, il marketing fa il suo. Luci, slogan, post su Instagram e file alla porta nei primi giorni.
Ma quando si spengono i riflettori e arriva il momento di consolidarsi, lì iniziano i veri problemi. Quelli legati alla realtà delle cose. E non tutti i progetti riescono a trovare un posto stabile nel cuore (e nello stomaco) della gente.
Un triste destino
E così succede che, anche senza grandi annunci, alcuni ristoranti chiudano. Silenziosamente. Con le serrande giù e i siti web spariti. E chi passa di lì si chiede: “Ma… non dovevano aprirne altri dieci?” Non si sa ancora perché, e neppure cosa succederà ai dipendenti.
Pare che la direzione stia preparando un comunicato per chiarire tutto, ma per ora… silenzio stampa. Quel che è certo è che un progetto partito con tanto entusiasmo si è spento troppo in fretta, lasciando qualche burger in meno e parecchie domande in più.

Chiusure silenziose e poche risposte
Nel 2023, Matthias Spycher era tornato dalla California pieno d’idee. E di voglia di fare. Lì si era appassionato a Carl’s Jr., un colosso del burger americano, e al rientro in Svizzera aveva deciso di portarlo con sé. Nasce così la Spycher Burger Gang, con un piano che era bello tosto: venti ristoranti in sei anni. Le prime sedi spuntano a Basilea, Winterthur e Sciaffusa. L’effetto wow c’era, eh. Hamburger diversi dal solito, atmosfera da west coast, nomi noti. Insomma, sembrava una di quelle mosse destinate a funzionare.
Ma col tempo, qualcosa ha iniziato a scricchiolare. Come riportato da TicinOnline, i locali di Winterthur e Basilea hanno chiuso. Finiti, chiavi nella toppa. Quello di Sciaffusa? Su Google risulta ancora aperto, ma secondo un dipendente, anche lì le griglie sono ormai spente. E a confermare il tutto, i siti ufficiali — sia quello svizzero di Carl’s Jr. che quello della Burger Gang — sono offline.