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“Agente ero sulle strisce”: la legge non tutela più i PEDONI | Non importa se sei stato investito: non ti spetta alcun risarcimento

Persone che attraversano la strada

Pedoni, non conviene più esserlo (Freepik Foto) - www.sciencecue.it

Camminare per strada dovrebbe essere un gesto semplice e sicuro, ma spesso non lo è, e per i pedoni diventa ancora più difficile.

L’attraversamento pedonale, simbolo di protezione per chi si sposta a piedi, è da tempo al centro di discussioni e sentenze contrastanti. Molti si chiedono: davvero la legge non tutela più chi viene investito, anche quando si trova sulle strisce?

La percezione comune è che il pedone sia sempre la parte “debole” e quindi automaticamente protetta. In realtà, il quadro giuridico italiano è più articolato e, negli ultimi anni, le aule di tribunale hanno chiarito che la responsabilità non è mai scontata.

Casi di risarcimento mancato hanno alimentato l’idea che basti attraversare sulle strisce per sentirsi al sicuro. Invece entrano in gioco valutazioni su comportamento, visibilità e prevedibilità dell’azione.

La conseguenza è che, in caso di investimento, non basta dire “ero sulle strisce” per avere automaticamente diritto a un risarcimento. La dinamica deve essere valutata con attenzione, incrociando i doveri del pedone e quelli del conducente.

Specializzazione giuridica

L’articolo 2054 del Codice Civile stabilisce una presunzione di responsabilità a carico del conducente: egli è tenuto a risarcire i danni derivanti dalla circolazione, salvo dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitarli. Tuttavia, l’art. 190 del Codice della Strada richiama i pedoni al rispetto di regole precise. Devono attraversare solo dove consentito, non improvvisare movimenti, prestare attenzione ai veicoli in arrivo.

La Cassazione ha più volte chiarito che, se il pedone agisce in modo imprudente o imprevedibile, può emergere un concorso di colpa che riduce o annulla il risarcimento. Come ricorda lo studio Al Assistenza Legale, quando il comportamento del pedone è “assolutamente anomalo e non prevedibile”, la colpa esclusiva può ricadere proprio su chi cammina.

Persone che attraversano sulle strisce
Pedoni e attraversamento sulle strisce, come funziona (Freepik Foto) – www.sciencecue.it

Specializzazione pratica e accattivante

Tradotto in concreto: se un pedone attraversa sulle strisce ma lo fa improvvisamente, di notte, in condizioni di scarsa visibilità, il giudice può stabilire che l’automobilista non poteva realisticamente evitarlo. In questo caso il risarcimento potrebbe venire negato del tutto.

Viceversa, se il conducente non rallenta o non si ferma in prossimità delle strisce, anche in presenza di un attraversamento imprudente, la responsabilità rimane almeno in parte a suo carico. Ecco perché ogni caso va valutato nel dettaglio, senza dare nulla per scontato. La verità sta nell’incrocio tra prudenza, norme e buon senso. In definitiva, pedoni e automobilisti condividono responsabilità: la sicurezza nasce da attenzione, rispetto reciproco e prudenza costante quotidiana.