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La Coldiretti ne è sicura: non mangeremo mai più le mandorle | Stanno già sparendo dagli scaffali dei supermercati

Mandorle a rischio (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Mandorle a rischio (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Coldiretti avverte: il destino delle mandorle italiane è incerto, ecco cosa sta succedendo e cosa rischia questo prodotto.

Le mandorle non sono solo uno snack ricco di energia e nutrienti o un ingrediente per i dolci. Fanno parte di una storia lunga, intrecciata con ricette di famiglia, feste paesane e paesaggi che profumano di Mediterraneo.

Da sempre simbolo di dolcezza e… resistenza (forse è la parola giusta?), oggi si ritrovano al centro di un discorso che va ben oltre la cucina. Chi lavora la terra lo sa: gli equilibri agricoli sono fragili. Basta poco per mandare all’aria mesi di fatica.

Negli ultimi anni questo è diventato ancora più evidente, e il comparto delle mandorle — che di solito rappresenta un fiore all’occhiello — sta facendo i conti con uno scenario che non promette granché. Una situazione che, diciamolo, mette in allarme sia chi produce che chi compra.

Intanto, dall’altra parte, i consumi sono esplosi. La frutta secca è diventata la regina delle diete salutiste e le mandorle hanno trovato posto in colazioni, merende e pure nei prodotti industriali. C’è chi le mangia così, crude, e chi non può fare a meno di usarle per i dolci di casa. Insomma, la richiesta cresce, ma la disponibilità… non sempre riesce a stare al passo.

Segnali preoccupanti dal territorio

Sempre più persone vogliono sapere cosa portano in tavola e da dove arriva. Non basta leggere “made in Italy”, si cerca chiarezza e autenticità. Ecco perché la Puglia, che da sempre è la vera culla della produzione di mandorle, è finita sotto i riflettori.

La Puglia, lo sappiamo, è terra di ulivi, vigneti e… mandorleti. Non è solo un fatto di economia — anche se i numeri parlano chiaro: oltre il 22% delle mandorle italiane nasce qui, con Bari e Brindisi a fare da traino. È anche una questione identitaria: quei frutti fanno parte del paesaggio e delle abitudini locali. Negli ultimi mesi però il quadro è cambiato di colpo.

Mandorle (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Mandorle (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

L’allarme lanciato da Coldiretti

Le gelate di marzo 2025 hanno colpito duro, e subito dopo è arrivata la siccità. Una combinazione devastante. Coldiretti ha parlato di una media di perdite intorno al 60%, ma in certe zone si è arrivati addirittura al 100%. Un colpo pesantissimo per chi vive di questo lavoro e per l’intera filiera che gira intorno al mandorlo. Il comunicato ufficiale di Coldiretti, come riporta initalia.virgilio.it, non lascia spazio a troppe interpretazioni: raccolti falcidiati, richiesta di calamità naturale e grande preoccupazione per il futuro del settore.

Non è solo una questione di quantità prodotta, ma anche di sopravvivenza di un comparto che da tempo deve fronteggiare i cosiddetti “agropirati”, pronti a spacciar prodotti esteri per italiani. C’è poi il nodo dell’etichettatura. Dal 2025 è obbligatoria per la frutta secca sgusciata, un passo in avanti, sì, ma ancora non basta. Restano infatti zone grigie, soprattutto per quella utilizzata nell’industria dolciaria, dove l’origine non sempre viene indicata. Insomma, la battaglia non è solo per salvare i mandorleti, ma anche per garantire trasparenza e fiducia a chi compra.