Quasi tutti in garage hanno questo modello di auto eppure sta morendo: noto COLOSSO in CRISI | Dipendenti alla ricerca di un lavoro

Tempi bui (canva.com) - www.sciencecue.it
Crisi profonda nel settore: disinvestimenti, crollo del titolo e il nuovo piano di ristrutturazione come unica possibilità di salvezza.
Nel settore automobilistico, la lotta a livello mondiale è assolutamente spietata: basta un errore, per quanto piccolo, che possa portare a una crisi profonda e duratura.
Le aziende automobilistiche devono ora affrontare dazi commerciali sempre più elevati, calo delle vendite nei mercati principali e rapidi cambiamenti tecnologici che necessitano ingenti investimenti in innovazione e ricerca.
All’evoluzione verso veicoli elettrici e normative ambientali si aggiungono difficoltà legate a digitalizzazione, IA nella guida autonoma e crescente concorrenza da parte di produttori asiatici emergenti.
In un contesto così complicato e in costante cambiamento, anche i grandi nomi che hanno garantito stabilità al settore per decenni si trovano ora in difficoltà, costretti a rivedere strategie, piani e strutture per continuare a operare.
Una crisi profonda
Stando a quanto segnalato da Money.it, il fondo pensione di Mercedes-Benz si è completamente disinvestito dalla giapponese Nissan Motor, svendendo il 3,8% delle sue azioni per 279 milioni di euro (47,83 miliardi di yen). La notizia ha immediatamente impattato il mercato: il valore delle azioni Nissan è sceso di oltre il 6% in un solo giorno, subendo il peggior calo dal mese di luglio scorso. La scelta di Mercedes-Benz si aggiunge a quella di Renault, che ha ridotto la propria partecipazione in Nissan, passando dal 15% al 10% all’inizio dell’anno. Sebbene la casa francese controlli ancora il 35,7% delle azioni, ha riportato una svalutazione di 11 miliardi di dollari della sua quota, evidenziando le difficoltà dell’azienda giapponese.
Nel secondo trimestre dell’anno, Nissan ha riportato una perdita di 461 milioni di euro, a causa del calo delle vendite negli Stati Uniti e in Cina e della pressione esercitata dai dazi commerciali; la scarsa liquidità rende persino difficile considerare il riacquisto delle azioni rese disponibili dai partner. Mercedes-Benz ha dichiarato che la sua partecipazione, trasferita ai fondi pensionistici nel 2016, non era di rilevanza strategica e la vendita è stata interpretata come semplice manutenzione del portafoglio aziendale.

Vicende interne di influenza
Inoltre, riporta Money, il nuovo amministratore delegato, Ivan Espinosa, ha proposto un piano di ristrutturazione che prevede la riduzione della capacità produttiva globale da 3,5 a 2,5 milioni di veicoli entro il 2027 e il taglio delle fabbriche da 17 a 10. La strategia dovrebbe essere finalizzata a contenere i costi e riportare l’azienda alla redditività.
La situazione è complicata ulteriormente dall’eredità lasciata dal caso di Carlos Ghosn, ex presidente dell’alleanza Renault-Nissan, costretto a dimettersi dopo essere stato accusato di illeciti finanziari. Sebbene Ghosn abbia sempre respinto le accuse, la vicenda ha influito negativamente sulla reputazione e sulla stabilità interna del gruppo. L’aria di crisi c’è, e vedremo quando si dipanerà la nube.