“Assunta il giorno dopo la discussione”: questa è la laurea che ti fa lavorare di più | Firmi il contratto prima di ritirare la pergamena

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Scopri quali lauree ti aprono le porte del mondo del lavoro: una sicurezza per chi desidera un’occupazione stabile e rapida.
Nel panorama lavorativo odierno, segnato da una competizione sempre più accesa e da trasformazioni continue, il tempo assume un’importanza fondamentale.
I giovani guardano al futuro con l’obiettivo primario di costruire una carriera solida, ma i percorsi universitari non offrono tutti le stesse opportunità concrete. Il mercato del lavoro può essere particolarmente classista e nepotista, e scoraggiare le persone ancora prima che queste si avviino al settore.
Mentre questa facoltà di cui parleremo è vista come un percorso prestigioso ma lungo, esistono alternative universitarie che garantiscono un inserimento lavorativo quasi immediato.
È il caso delle professioni appartenenti ad un settore diversificato, che include figure chiave per il funzionamento del sistema e che rappresenta oggi una via preferenziale verso il mondo del lavoro; i dati ufficiali lo confermano.
I dati sul settore
I dati sono stati elaborati dal XXVII Rapporto annuale del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, analizzati da Angelantonio Mastrillo dell’Università di Bologna e ripresi da TgCom24. Stando a quanto riportato dalle due fonti, le lauree in Professioni sanitarie offrono uno dei più rapidi accessi al lavoro in Italia. Il dato significativo è l’84,8% di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo, un valore che si avvicina al record storico del 2007 (87%).
Questa media diventa ancora più rilevante considerando le specializzazioni più richieste: Terapista della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva (89,6%), Logopedista (88,1%) e Tecnico Radiologo (87,8%) sono solo alcuni dei professionisti che raggiungono tassi di occupazione superiori alla media.
Questi corsi, della durata di tre anni, formano professionisti capaci di supportare il personale medico in contesti clinici, diagnostici e riabilitativi. Rispetto al lungo percorso per diventare medico, rappresentano una valida alternativa per ottenere un impiego stabile e qualificato in tempi brevi. Non a caso, il settore ha rapidamente recuperato il lieve calo occupazionale del 2022 (76,8%), guadagnando ben 8 punti percentuali in soli dodici mesi.

Altri fattori di influenza
Sulla base dell’analisi condotta, anche la scelta dell’ateneo influisce sulla carriera nel settore: le università del Nord Italia registrano i tassi di occupazione più elevati, con il Friuli Venezia Giulia al 91,1%, seguito da Marche e Lombardia. Al contrario, Calabria e Abruzzo si posizionano in fondo alla classifica con valori intorno al 78%.
Come riportato e specificato dalle fonti, le altre specializzazioni non sono da meno: Fisioterapisti (87,4%), Podologi (87,5%), Igienisti dentali (86,4%) e Infermieri pediatrici (86,7%) mostrano anch’essi risultati occupazionali eccellenti. Sebbene alcune figure, come il Dietista o il Tecnico Audiometrista, rimangano al di sotto della media, il settore continua ad offrire prospettive positive.