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Ultim’ora: dal prossimo anno cambiano tutti i calendari | Dimenticate per sempre il 21 giugno: l’ESTATE comincia un mese prima

Addio 21 giugno

Addio 21 giugno! (canva.com) - www.sciencecue.it

L’estate si protrae ormai per mesi. Il clima riscrive le regole, e persino i calendari non saranno più gli stessi. 

Per secoli, il susseguirsi delle stagioni ha scandito la vita in Europa con regolarità quasi matematica. L’arrivo dell’estate, con il solstizio del 21 giugno, era una certezza, un momento segnato non solo dalle leggi astronomiche, ma anche da consuetudini radicate e cicli naturali prevedibili.

Eppure, i cambiamenti climatici stanno progressivamente alterando questa tradizione, portando a una profonda trasformazione delle stagioni.

Un cambiamento che non si percepisce solamente attraverso i dati scientifici, ma si sperimenta nelle città, nelle campagne, nel quotidiano.

L’estate – quella fatta di sole intenso e notti calde – non aspetta più il suo momento, ma irrompe sempre prima e si prolunga oltre le nostre abitudini. Una rivoluzione inesorabile che solleva nuove questioni e richiede risposte immediate, sia a livello ambientale che urbanistico.

I dati in Europa

Come emerge da uno studio dell’organizzazione Climate Resilience for All, ripreso dal sito Libero, alcune città europee vivono già estati di oltre cinque mesi. Ad esempio, Atene sperimenta in media 145 giorni all’anno con temperature superiori ai 32 °C, mentre Lisbona e Madrid ne registrano rispettivamente 136 e 119. Questi numeri superano di gran lunga la durata consueta dell’estate, tradizionalmente fissata a tre mesi, e indicano una tendenza che si intensificherà nei prossimi anni.

L’impatto di queste estati prolungate è duplice. Da un lato, la salute pubblica è messa a dura prova con incremento di malattie cardiovascolari, stress da calore e vulnerabilità di anziani e soggetti fragili. Dall’altro lato, le infrastrutture urbane devono affrontare sollecitazioni per cui non sono state progettate. Il cosiddetto “effetto isola di calore”, infatti, trasforma le città in vere e proprie fornaci di asfalto e cemento che rilasciano calore anche di notte.

Atene grecia
Tra le più roventi (canva.com) – www.sciencecue.it

Soluzioni e necessità

Come evidenzia anche Libero, Parigi, Monaco di Baviera, Varsavia e persino città italiane come Roma e Napoli stanno già vivendo queste trasformazioni, un tempo tipiche solo di ambienti desertici o tropicali. Tuttavia, le risposte finora messe in atto sembrano lente e disorganizzate, stando a quanto riportano le fonti.

Le soluzioni proposte dagli esperti si concentrano su interventi specifici: aumento delle aree verdi, impiego di materiali riflettenti per i tetti, creazione di spazi di refrigerio climatico e sistemi di allerta precoce per le categorie più vulnerabili della popolazione. In brevis, con il cambiamento climatico in avanzamento, la domanda non è più “se” l’estate si allungherà, ma “come” ci prepareremo ad affrontarla. Sembra proprio che il 21 giugno potrebbe presto diventare solo un ricordo; per evitarlo serve che l’ambiente venga adattato allo scopo.