Allarme 46 GRADI SUL TERMOMETRO: in queste regioni scatta il coprifuoco pomeridiano | Rischio svenimenti per strada

Caldo estivo (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Alcune regioni d’Italia saranno interessate da picchi di calore estremo. Saranno infatti dissposti coprifuoco pomeridiani.
L’estate 2025 si sta rivelando una delle più calde degli ultimi anni, con temperature previste ben oltre le medie stagionali. Le autorità meteo hanno già segnalato l’arrivo di un’ondata di caldo estremo che colpirà diverse regioni italiane, soprattutto al Sud e nelle grandi città.
Questo fenomeno non è soltanto un fastidio passeggero: il caldo intenso può avere effetti seri sulla salute, sull’ambiente e sulle attività quotidiane. Le fasce più a rischio sono gli anziani, i bambini, le persone con malattie croniche e chi lavora all’aperto.
È importante adottare misure di prevenzione come evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde, bere molta acqua, restare in ambienti freschi e limitare gli sforzi fisici. Le amministrazioni locali stanno attivando piani di emergenza, con punti di refrigerio e campagne informative.
Il caldo estremo, fenomeno sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici, è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sull’importanza di tutelare l’ambiente e preparare la società a eventi climatici sempre più intensi.
Rischi per la salute
Oltre ai rischi immediati per la salute, il caldo estremo ha effetti rilevanti anche sul sistema economico e agricolo. Le alte temperature possono compromettere i raccolti, ridurre la produttività degli allevamenti e aumentare il consumo energetico, soprattutto per l’uso massiccio di condizionatori.
Questo si traduce in costi più elevati per famiglie e imprese e in una maggiore pressione sulle infrastrutture elettriche. Affrontare il caldo non è solo una questione di benessere personale, ma anche di resilienza collettiva e pianificazione sostenibile.

Le misure attive
Il Ministero della Salute, con l’attivazione del Piano Caldo Estate 2025 a partire dal 26 maggio, ha predisposto un sistema nazionale di prevenzione basato su tre pilastri: monitoraggio costante del rischio tramite bollettini giornalieri disponibili per 27 città italiane, assistenza mirata alle categorie più vulnerabili (anziani, bambini, malati cronici) e comunicazione diffusa sul territorio. Inoltre, dal 23 giugno è attivo il numero verde 1500, fornito in collaborazione con l’INAIL, che offre consigli sanitari, informazioni sulle previsioni e orientamento ai servizi locali disponibili per affrontare il caldo estremo.
Parallelamente, 13 regioni (tra cui Lazio, Lombardia, Toscana, Emilia‑Romagna, Calabria, Puglia e Sicilia) hanno emanato ordinanze specifiche che vietano il lavoro all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 durante i giorni classificati ad alto rischio dal sistema Worklimate dell’INAIL e CNR. Le attività coinvolte comprendono cantieri, agricoltura, cave e logistica.
Le misure includono anche la riorganizzazione dei turni, la distribuzione di acqua, pause frequenti in aree ombreggiate e formazione sui rischi da calore per i lavoratori. Secondo molte previsioni nella settimana entrante si sfioreranno picchi di 46 gradi, in particolar modo per regioni del sud come la Sicilia o la Calabria.