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L’INPS vi paga in anticipo la pensione: soldi direttamente in busta paga | Dovete fare solo richiesta: ve la approvano sicuro

Illustrazione di una pensione (Canva FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione di una pensione (Canva FOTO) - sciencecue.it

L’INPS questa volta fa qualcosa di diverso, pagando anticipatamente le pensioni. Ma cosa sta succedendo esattamente?

Quando l’INPS anticipa un pagamento, la notizia corre veloce. Che si tratti di pensioni, NASpI o assegni familiari, ricevere prima del previsto fa sempre piacere.

Di solito, le motivazioni dietro a un anticipo sono tecniche o legate a festività, oppure a decisioni straordinarie prese per agevolare i cittadini in momenti delicati.

Il risultato, però, è sempre lo stesso: un respiro di sollievo per chi aspetta quei soldi per far quadrare i conti del mese. Un piccolo margine in più, spesso prezioso.

Ecco perché, ogni volta che succede, c’è attenzione, attesa e, sì, anche un pizzico di gratitudine. Perché non succede spesso, ma quando succede… si sente.

Un’opzione in più

A volte, restare un po’ più a lungo al lavoro può avere dei vantaggi imprevisti. È il caso del cosiddetto “bonus Giorgetti”, già ribattezzato da qualcuno “bonus Maroni bis”, un incentivo pensato per chi potrebbe andare in pensione nel 2025 ma sceglie invece di rimandare. In cambio? Una piccola sorpresa positiva direttamente in busta paga.

Come riportato da Qui Finanza, l’idea alla base è semplice: chi ha maturato i requisiti per la pensione anticipata, anziché lasciare subito il lavoro, può trattenersi e ricevere ogni mese, esentasse, la quota dei propri contributi previdenziali (pari a circa il 9,19%). Una cifra che di solito finirebbe all’INPS, e che invece rientra subito nello stipendio mensile. Un piccolo premio per chi decide di aspettare un po’ prima di dire addio all’ufficio o alla fabbrica.

Illustrazione di due pensionati (Canva FOTO) - sciencecue.it
Illustrazione di due pensionati (Canva FOTO) – sciencecue.it

Che cosa succederà esattamente?

Come riportato da Qui Finanza, possono accedere lavoratori del settore privato che rientrano nei requisiti della cosiddetta Quota 102 (62 anni di età e 41 anni di contributi), ma anche chi ha raggiunto la soglia per la pensione anticipata ordinaria: 42 anni e 10 mesi per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi per le donne. 

I primi effetti si vedranno già in autunno. Per i dipendenti privati l’integrazione in busta paga dovrebbe partire da settembre, mentre per il personale della pubblica amministrazione si parla di novembre, sempre a seguito della richiesta formale e della verifica dei requisiti da parte dell’INPS. Vale però la pena ricordare che, scegliendo questa strada, la pensione futura sarà leggermente più bassa, perché si rinuncia a versare nuovi contributi. Insomma, è una scelta che ha i suoi pro ed i suoi contro, che è meglio tenere assolutamente in considerazione.