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Non ti vendono del vero parmigiano: scoperta l’ennesima TRUFFA al supermercato | All’interno hanno trovato la segatura

Formaggio al supermercato (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Formaggio al supermercato (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Alcuni prodotti nascondono ingredienti inaspettati: frutto di lavorazioni particolari, ecco di cosa si tratta.

Ormai è diventato un gesto automatico: apri il frigo e via, una spolverata di formaggio grattugiato sul piatto. Praticità al massimo. Ma quello che diamo per scontato non è sempre così semplice. Dietro a certe confezioni si nascondono processi industriali ben più articolati di quanto immaginiamo.

Negli ultimi anni, prodotti come il formaggio grattugiato hanno invaso gli scaffali con promesse di comodità e qualità. Eppure, la differenza tra ciò che crediamo di acquistare e quello che realmente stiamo mangiando può essere notevole. Basta dare un’occhiata attenta agli ingredienti per rendersene conto. Quando c’è.

La cultura del “già pronto” ha preso piede, e con essa anche una certa disattenzione verso ciò che finisce nei nostri piatti. Non si parla solo di conservanti o aromi artificiali, ma di veri e propri componenti aggiunti che modificano sapore, consistenza e, in certi casi, anche il valore nutrizionale del prodotto.

Un tempo si grattugiava tutto in casa, magari usando forme di qualità scelte con cura. Oggi, al contrario, il contenuto delle bustine grattugiate è il risultato di un compromesso tra efficienza e marketing. E spesso la materia prima non è delle migliori: possono essere usati anche scarti o pezzi esteticamente difettosi, che non verrebbero mai venduti in forma intera.

Additivi particolari

Tra gli additivi più diffusi c’è la cellulosa, una fibra vegetale inserita per evitare che il formaggio si compatti. È perfettamente legale, ma poco conosciuta da molti consumatori. Viene indicata con la sigla E460 e deriva dalla lavorazione del legno. La sua presenza può raggiungere percentuali rilevanti, alterando sensibilmente gusto e consistenza.

Accanto alla cellulosa si trovano amidi, polifosfati e altri ingredienti che allungano la conservazione del prodotto. Tutto regolare, sulla carta. Ma il punto è un altro: il risultato finale è lontano anni luce da ciò che chiamiamo “Parmigiano fresco”, sia dal punto di vista nutrizionale che aromatico.

Formaggio grattugiato (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Formaggio grattugiato (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

Cosa c’è davvero dentro quelle bustine

Come riporta Buonissimo.it, la cellulosa impiegata nel formaggio grattugiato viene spesso definita tecnicamente “segatura processata”. Si tratta a tutti gli effetti di un derivato del legno, trattato e reso idoneo al consumo umano, che può arrivare a costituire fino al 4% del prodotto finito. Serve a mantenere separate le scaglie e a prolungarne la durata, ma ha inevitabili effetti su qualità e sapore.

Molti non sono minimamente a conoscenza di questo tipo di componente, e il pensiero di trovare nel piatto un ingrediente del genere, anche se sicuro, non lascia molti indifferenti. Per questo molte persone si sentono “truffate” dalla situazione, ma ovviamente non è assolutamente così. Si tratta di processi del tutto legali e soprattutto sicuri.