Ma quale ammorbidente, per delle coperte morbide conta la temperatura | Solo una è quella giusta: non saranno più come il vetro
Donna con coperta (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Dimentica l’ammorbidente: per mantenere le coperte di lana soffici serve solo la temperatura giusta e qualche accortezza.
Quando arriva il freddo, diciamolo, tirare fuori la coperta di lana è quasi un rito. È quel momento in cui ci si raggomitola sul divano e si cerca un po’ di calore, quello vero. Eppure, anche gli oggetti che amiamo di più hanno bisogno di attenzioni particolari. Soprattutto se parliamo di lana, un materiale vivo – sì, vivo – che va trattato con delicatezza, altrimenti finisce per perdere tutta la sua magia.
Capita spesso: una coperta morbida diventa rigida dopo un lavaggio sbagliato. E la colpa non è solo del detersivo. A volte pensiamo che basti aggiungere un po’ di ammorbidente per “salvare” la situazione, ma non è così semplice. Anzi, certe abitudini comuni peggiorano le cose. La lana non si addomestica con i profumi da supermercato. Serve capire davvero come funziona.
Il problema è che ci portiamo dietro convinzioni errate, passate magari da nonna a mamma, tipo “metti più ammorbidente così torna soffice”. E invece no: le fibre naturali hanno delle esigenze precise, e il prodotto chimico, per quanto profumato, può solo rovinarle. Spesso, quello che manca è proprio una consapevolezza su cosa rende la lana… beh, lana.
E poi c’è tutta la questione dell’asciugatura. Troppa fretta, troppa poca attenzione. Un colpo di asciugatrice o due ore sotto al sole, e addio morbidezza. Il modo in cui si asciuga una coperta di lana è importante quanto il lavaggio stesso. Insomma, non è solo una questione di pulito: è una questione di rispetto. Ma allora, se l’ammorbidente non serve… che cosa fa davvero la differenza?
La regola segreta per una coperta sempre soffice
Ecco il punto: non è questione di detersivi magici, ma di gesti semplici. Basta azzeccare la temperatura e non strizzare la lana. Dopo il lavaggio, niente torsioni o raggi diretti del sole. La coperta va lasciata distesa, all’ombra, e dimenticata lì finché non si asciuga da sola. Piano piano, senza fretta. Come si faceva una volta, in effetti.
E no, niente ammorbidenti. Quello che serve è solo un po’ di pazienza. Seguendo i consigli giusti, anche una coperta vecchia torna a vivere. Non perderà la forma, né quella consistenza soffice che ci fa venir voglia di infilarci sotto con una tazza di tè. La chiave sta tutta lì: la temperatura. Fidati, dopo averla lavata così… non ti sembrerà più un pezzo di cartone o vetro.

Attenzione ai dettagli che fanno la differenza
Come riporta idealista/news, è tutta una questione di temperatura. Già. Puoi usare il miglior sapone del mondo, ma se l’acqua è troppo calda, la coperta si infeltrisce. Mai oltre i 30 gradi – sembra un dettaglio, ma è fondamentale. Se invece la si lava a mano, con acqua fredda e un detergente neutro, ecco che le fibre restano soffici e in forma, proprio come le ricordavamo.
Attenzione anche alla lavatrice. Sì, ci sono i programmi per la lana, ma non sono sempre infallibili. Bisogna settare bene tutto: temperatura, centrifuga bassa o nulla, niente prelavaggi. E, soprattutto, via l’ammorbidente. Non è un alleato della lana, anzi. Interferisce con la struttura del tessuto, lo “copre” invece di nutrirlo. Quindi no, non profuma = non funziona meglio. L’importante è come la si tratta, non quanto profuma.
