Sta vagando nello spazio | Gli scienziati hanno scoperto l’esistenza di un oggetto misterioso: era lì da anni e nessuno lo aveva visto
                Oggetto misterioso nello spazio scoperta della Nasa (Canva foto) - www.sciencecue.it
Un oggetto mai osservato prima è stato individuato per caso: le sue caratteristiche sfidano tutto ciò che sappiamo sull’universo.
In un’epoca in cui telescopi sempre più potenti spingono lo sguardo umano ai confini dell’universo, c’è ancora spazio per l’inatteso. A volte, tra i miliardi di pixel analizzati da sofisticati strumenti, emerge qualcosa che non dovrebbe esistere, almeno secondo le nostre attuali conoscenze. Non si tratta sempre di supernove spettacolari o collisioni tra galassie, ma di presenze silenziose, che brillano poco e confondono anche gli occhi elettronici più precisi.
È il caso di certi oggetti cosmici che, per la loro debolezza luminosa o l’ambiguità del segnale, passano inosservati per anni. Eppure sono lì, registrati nei dati, nascosti tra rumore e galassie più brillanti. Solo l’occhio allenato di alcuni ricercatori, spesso aiutato da un pizzico di fortuna, riesce a notarli. Quando accade, le ipotesi iniziano a moltiplicarsi, perché tutto ciò che sfugge alla classificazione stimola l’immaginazione scientifica.
Curiosamente, anche nella ricerca spaziale, accade qualcosa di simile a ciò che succede con i rimedi della nonna: formule tramandate, apparentemente semplici, si rivelano fondamentali per risolvere enigmi complessi.
Di fronte a ciò che non rientra nei parametri previsti, la scienza si blocca, oppure avanza nuove teorie. Quando manca una spiegazione immediata, si torna all’origine, rivedendo tutto da capo.
Spunta qualcosa che nessuno si aspettava
Il James Webb Space Telescope ha immortalato un oggetto cosmico completamente anomalo, formalmente denominato CEERS U-100588 ma ribattezzato “Capotauro” dal team italiano che lo ha identificato. Il nome è un omaggio al monte Corno alle Scale, nell’Appennino Bolognese. Ciò che rende Capotauro così particolare è la sua natura ancora indefinibile: potrebbe essere una galassia primordiale, una stella fallita, o qualcosa di totalmente sconosciuto.
L’oggetto, visibile solo in alcune lunghezze d’onda e completamente assente in altre, mette in crisi i modelli standard di formazione stellare e galattica. Secondo le analisi guidate dal dottor Giovanni Gandolfi dell’Università di Padova, Capotauro potrebbe risalire a soli 90 milioni di anni dopo il Big Bang, rendendolo la galassia più antica mai osservata. Un’ipotesi che, se confermata, modificherebbe radicalmente la nostra comprensione dell’universo primordiale.
Un enigma che sfida ogni teoria
Come spiega Fanpage, il segnale luminoso di Capotauro è talmente atipico da rendere plausibili molte interpretazioni alternative. Alcuni studiosi ipotizzano che si tratti in realtà di un oggetto sub-stellare nella nostra galassia, come una nana bruna o una quasi-stella. Altri ancora suggeriscono possa essere un pianeta vagante, oppure una giovane galassia intrusa nella Via Lattea. Ma l’ipotesi più affascinante resta quella extragalattica: una galassia remota, avvolta nella polvere e formatasi agli albori del tempo.
“Capotauro potrebbe essere la galassia più lontana mai vista in una scala temporale compatibile con le prime stelle e buchi neri a formarsi nell’universo”, ha dichiarato il dottor Gandolfi. Gli astronomi, intanto, continuano a raccogliere dati per svelare l’identità di questo oggetto straordinario. Ma una cosa è certa: qualcosa ha attraversato 13,7 miliardi di anni per raggiungerci, e ancora oggi non riusciamo a dirgli con certezza chi o cosa sia.
