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Ricordati di inserire il codice H3 nella dichiarazione dei redditi: ti fa guadagnare un ricco bonus | Chiedi subito al commercialista

Non dimenticarlo!

Ricordati d'inserire un codice (Canva) - sciencecue.it

Se ricordi di inserire un certo codice, all’interno della dichiarazione dei redditi, vedrai che guadagnerai un bonus da paura!

Per milioni d’italiani, arrivare a fine mese è diventata una sfida quotidiana. Poiché le spese fisse, come affitto, bollette e alimenti, crescono costantemente, mentre i salari restano spesso stagnanti. Così che la sensazione di non riuscire mai a far quadrare i conti, generi quindi ansia e stress, incidendo sulla qualità della vita.

Ogni piccolo acquisto, sembra pesare di più, e le scelte diventano vincolate: facendo sì che rinunciare a qualcosa che un tempo era scontato; o sacrificare momenti di svago, diventi la norma. Una pressione economica continua, che può compromettere il benessere psicologico e sociale, lasciando una costante sensazione di frustrazione.

La difficoltà a risparmiare o pianificare spese straordinarie, poi, alimenta l’insicurezza. Molti, si sentono intrappolati in un ciclo in cui ogni guadagno vien subito eroso dalle spese obbligatorie, senza possibilità di accumulare un piccolo margine di sicurezza.

E nonostante le difficoltà, cresce la consapevolezza dell’importanza di gestire il bilancio domestico, e di cercare strategie per risparmiare. Così che migliorare la pianificazione delle spese, e conoscere i propri diritti, possa diventare un piccolo passo per alleviare la frustrazione, e riacquistare un senso di controllo sulla propria vita finanziaria.

Un aiuto per gli esercenti

Pagare con il POS è ormai parte della vita quotidiana, ma per chi gestisce un’attività, rappresenta sicuramente un costo puntuale. Ogni transazione elettronica, infatti, comporta una commissione che riduce i margini di guadagno, soprattutto per le piccole imprese: e per questo motivo – come riportato anche dal sito brocardi.it – lo Stato ha quindi introdotto il Bonus POS, un credito d’imposta che consente di recuperare parte delle spese sostenute per i pagamenti elettronici, alleggerendo in tal modo l’impatto economico sui commercianti e sui professionisti.

L’obbligo di accettare carte e strumenti digitali, nasce dall’esigenza di contrastare l’evasione fiscale. Le transazioni tracciabili, infatti, permettono un controllo più accurato, dei flussi di denaro, e dal 1° gennaio 2026, sarà obbligatorio anche collegare il POS al registratore di cassa. Motivo per cui, se da un lato questa misura sostiene le finanze pubbliche, dall’altro, comporta appunto un costo fisso per chi gestisce un’attività.

Scopri come ottenerlo
Un bonus per gli esercenti (Canva) – sciencecue.it

Chi può ottenere il Bonus POS

Introdotto dall’art. 22 del D.L. n. 124/2019, il credito d’imposta sulle commissioni POS, copre oggi il 30% delle spese sostenute, per pagamenti con carta di credito, debito, o altri strumenti digitali. Potendo beneficiarne imprenditori e professionisti con ricavi o compensi annuali, fino a 400 mila euro. Il credito, può esser utilizzato in compensazione, tramite modello F24, inserendo il codice tributo 6916. Oppure può essere riportato nella dichiarazione dei redditi nel quadro RU con il codice “H3”, nei righi RU5, RU6 e RU12 per indicare l’importo maturato, utilizzato e residuo e nel rigo RS401, con il “codice aiuto 58”.

Le aziende che offrono servizi POS, devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, i dati delle transazioni entro il 20 del mese successivo; inclusi codice fiscale, numero di operazioni, e costi fissi. Informazioni che vengono poi condivise con gli esercenti, consentendo loro di calcolare correttamente il bonus. E grazie a questo meccanismo, il Bonus POS diventa perciò uno strumento concreto per ridurre i costi dei pagamenti digitali, e sostenere la gestione quotidiana delle attività. In ogni caso chiedi aiuto al tuo commercialista.