A breve non avremo più luce | Gli scienziati hanno fatto una scoperta terribile: un enorme buco scatenerà il caos totale sulla Terra

Buio e paura (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Questo elemento mostra segni di cedimento: un’anomalia crescente potrebbe avere effetti imprevedibili sulla nostra tecnologia e sicurezza.
C’è una cosa che di solito diamo per scontata, poiché invisibile, silenziosa, ma essenziale. È grazie a lui se siamo protetti dalle radiazioni che arrivano dallo spazio, da quelle tempeste solari che altrimenti renderebbero la vita sulla Terra… beh, complicata. Però qualcosa si sta muovendo, anzi no, qualcosa si sta fermando. O meglio, sta cambiando — e non in meglio.
Da anni gli scienziati tengono d’occhio questo “mantello” protettivo che avvolge il pianeta. Non si tratta solo di scienza pura: un indebolimento può avere effetti a catena su satelliti, telecomunicazioni, perfino sulla rete elettrica. E i segnali più recenti sono tutto fuorché rassicuranti. C’è un’area in particolare che preoccupa di più.
Eppure non se ne parla molto. Forse perché è un fenomeno lento, o perché non fa notizia come un’eruzione o un terremoto. Ma è lì, e sta crescendo. Ogni anno un po’ di più. Il punto è che ci siamo abituati all’idea che certe cose siano eterne, tipo il campo magnetico, appunto. Invece no. Anche lui cambia, respira, si trasforma. E adesso pare stia vivendo una fase… delicata, diciamo così.
A rendere tutto ancora più affascinante (e inquietante) è il fatto che questa “crepa” magnetica non è uniforme. Si espande, si sposta, si contrae. Non segue schemi chiari, e questo complica parecchio le previsioni. Alcuni ricercatori la chiamano “anomalia”, altri preferiscono parlare di “transizione”. Ma il succo non cambia: qualcosa sotto i nostri piedi sta succedendo, anche se non possiamo vederlo.
Un’anomalia che si allarga sotto l’oceano
Come riporta notizie.tiscali.it, le ultime rilevazioni della missione Swarm, portata avanti dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), hanno confermato quello che molti temevano. La South Atlantic Anomaly (SAA) si sta allargando in modo evidente.
Dal 2014 ad oggi, la sua estensione è aumentata del 50%, praticamente quanto mezza Europa. In quell’area, lo scudo geomagnetico si è talmente indebolito che lascia passare molte più radiazioni del normale. Non è solo un dato curioso: è un problema concreto per i satelliti e, in generale, per tutto ciò che orbita sopra di noi.

I possibili rischi
Secondo Physics of the Earth and Planetary Interiors, la zona è diventata così instabile che le agenzie spaziali cercano di evitarla nei piani di volo dei satelliti. E fanno bene: lì le probabilità di malfunzionamenti aumentano. Swarm, attiva dal 2013, è oggi la missione più longeva nella misurazione del campo magnetico dallo spazio, e grazie ai suoi tre satelliti gemelli ci sta regalando una fotografia sempre più dettagliata della “salute” magnetica del nostro pianeta.
Il fatto è che questa debolezza magnetica non è una questione teorica: può provocare blackout e guasti nei sistemi spaziali e non solo. Nelle aree dove lo scudo è più sottile, l’esposizione alle particelle cariche aumenta e satelliti, strumenti di navigazione e satelliti orbitanti rischiano malfunzionamenti o blackout improvvisi. Alcune missioni già evitano questa porzione di spazio per non incorrere in perdite o danni alle apparecchiature.