Diventa ufficiale la TASSA SUL PESO: da oggi in poi devi tenere d’occhio la bilancia | Ogni grammo in più te lo fanno pagare

Bilancia (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Anche questo ora si paga a peso: le città ripensano lo spazio pubblico e penalizzano tutte le più ingombranti.
Negli ultimi anni abbiamo cominciato a guardare gli spazi delle nostre città con occhi diversi. Cose che una volta sembravano scontate – anzi, intoccabili – oggi sono diventate terreno di discussione, perfino di scontro. C’è chi parla di diritti, chi di necessità, chi di sprechi. E nel mezzo ci siamo noi, abituati a certi vantaggi quotidiani che iniziano lentamente a traballare.
Il punto è che lo spazio non è infinito. È una risorsa. Una di quelle che, quando scarseggia, costringe a fare delle scelte. Ogni metro quadrato ha un valore – non solo economico – e decidere come usarlo, a chi darlo e chi invece dovrà farne a meno, è diventata una priorità per tante amministrazioni. Con soluzioni che, va detto, non piacciono a tutti.
C’è poi una questione che finora è rimasta un po’ ai margini, ma che adesso inizia a farsi sentire in modo più concreto: il peso. Letteralmente. Una caratteristica che spesso ignoriamo, ma che può fare una differenza enorme, soprattutto quando si parla di costi, usura e impatto sullo spazio collettivo. Sì, perché più qualcosa pesa, più influenza ciò che gli sta attorno.
E non parliamo solo di spazio. Il peso può incidere sulla sicurezza, sulla praticità, sull’efficienza. È un parametro che fino a poco tempo fa veniva considerato secondario, ma che ora diventa sempre più centrale nelle decisioni politiche e urbanistiche. Una rivoluzione silenziosa, ma molto concreta. E in alcune città, è già realtà.
Una svolta che cambia le regole della città
Ce n’è una, ad esempio, dove questa trasformazione è diventata ufficiale. Come raccontato da Linkiesta, i cittadini hanno approvato con un referendum comunale una nuova tariffazione legata al peso. Un cambiamento che nasce da una domanda precisa: chi occupa di più, deve pagare di più? La maggioranza ha risposto di sì, e ora le regole sono cambiate.
La nuova ordinanza stabilisce anche che non si può avere contemporaneamente accesso a due tipologie di spazio: o si usufruisce di una soluzione privata, o di una pubblica. L’obiettivo è evidente: liberare superfici preziose per restituirle alla collettività. In concreto, questo significa più aree verdi, più piste ciclabili, più spazi per chi si muove a piedi. Non è un’utopia: qui ci stanno già lavorando.

Ogni chilo ha un prezzo, e non è una metafora
Nel dettaglio, la misura introduce tariffe annuali proporzionali al peso, con una distinzione anche per tipo di alimentazione: i veicoli elettrici pagano meno (35 centesimi al chilo), quelli a combustione di più (40 centesimi). E le cifre non sono simboliche: per alcuni mezzi si arriva anche a mille franchi all’anno. Un cambiamento che punta a premiare chi occupa meno spazio e inquina meno.
Tutto questo si inserisce in una strategia più ampia: contrastare l’aumento delle dimensioni medie dei mezzi in circolazione, fenomeno noto come “car-obesity”. Secondo il Partito socialista svizzero, la metà dei garage privati a Zurigo è vuota: un’enorme risorsa sottoutilizzata. L’obiettivo è spostare lì la sosta, liberando la superficie per farla tornare al servizio delle persone.