UFFICIALE Google: il nuovo aggiornamento apre la porta ai ladri | Possono leggere tutte le tue mail, anche quelle della banca

La nuova app che apre la porta ai ladri (Freepik Foto) - www.sciencecue.it
Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia promette di semplificare ogni gesto quotidiano, ma l’insidia è dietro l’angolo.
Grazie alla tecnologia, tutto diventa più semplice e automatico, dal rispondere alle email al pianificare la giornata. Tuttavia, dietro la patina di efficienza e intelligenza artificiale, si nasconde spesso un interrogativo cruciale: quanto siamo disposti a cedere in termini di privacy per ottenere maggiore comodità?
Negli ultimi anni i servizi digitali hanno moltiplicato le loro funzioni “intelligenti”, riuscendo a conoscere le nostre abitudini, preferenze e persino gli orari in cui siamo più attivi. Queste innovazioni, se da un lato migliorano l’esperienza utente, dall’altro aprono scenari sempre più complessi sul fronte della sicurezza dei dati personali.
Il punto non è più solo ciò che condividiamo volontariamente, ma ciò che viene raccolto in automatico — informazioni invisibili che raccontano molto di più di quanto potremmo immaginare. Tra aggiornamenti continui e nuove funzionalità, il confine tra servizio e sorveglianza si fa sempre più sottile.
E quando a muovere questi sistemi è l’intelligenza artificiale, capace di leggere, comprendere e classificare testi in pochi millisecondi, la sensazione di “essere osservati” diventa inevitabilmente più tangibile.
Un aggiornamento che cambia le regole del gioco
A partire dal 10 ottobre, Google ha introdotto su Gmail una nuova funzione automatica chiamata AI Enhanced Classification and Review, progettata per analizzare il contenuto delle email in arrivo. Secondo quanto riportato da HDblog, il sistema si basa sull’intelligenza artificiale Gemini e avrà il compito di esaminare mittente, oggetto, testo e allegati per migliorare la personalizzazione dei servizi e degli annunci pubblicitari.
L’aspetto che ha destato maggiore preoccupazione è che la funzione viene attivata di default, senza richiedere un consenso esplicito. In altre parole, gli utenti dovranno agire manualmente per disattivarla, modificando le impostazioni relative alle “Funzionalità intelligenti e personalizzazione” di Gmail. Google ha spiegato che non si tratta di una “lettura umana”, bensì di una scansione automatica dei contenuti, ma la questione della privacy resta centrale.

Come difendersi e cosa significa davvero “proteggere i dati”
Chi non desidera che l’intelligenza artificiale analizzi il proprio traffico di posta può intervenire subito. È sufficiente accedere alle impostazioni di Gmail, aprire la sezione dedicata alle funzionalità smart e disattivare le opzioni legate a Scrittura Intelligente, Risposta Intelligente, Solleciti e Monitoraggio delle spedizioni. Per un ulteriore livello di sicurezza, si può anche disattivare la voce “Attività Web e App” all’interno del proprio account Google.
Ma la vera riflessione va oltre la procedura tecnica. Siamo di fronte all’ennesimo passaggio evolutivo del rapporto tra utente e piattaforma: un equilibrio sempre più precario tra la promessa di servizi “su misura” e la necessità di mantenere il controllo sulle proprie informazioni personali. In un mondo dominato dagli algoritmi, il gesto più rivoluzionario potrebbe essere — paradossalmente — quello di disattivare.