Vi tocca lasciare l’auto in garage: in queste città scatta il DIVIETO DI CIRCOLAZIONE | Da oggi dovete farvela tutta a piedi

In queste città meglio tenere lauto in garage (Freepik Foto) - www.sciencecue.it
Ci sono città in cui camminare tra le vie è un piacere, altre in cui spostarsi in auto diventa un’impresa titanica.
Le strade sembrano mai abbastanza, gli ingorghi sono continui, e persino i tragitti più brevi diventano maratone di pazienza.
Eppure, il traffico non è l’unico nemico degli automobilisti. In certe metropoli, la vera sfida comincia quando finalmente si arriva a destinazione. Non basta aver superato semafori interminabili e code chilometriche: inizia allora la caccia al parcheggio.
Chi vive in queste città lo sa bene: girare in tondo per decine di minuti alla ricerca di uno stallo libero è routine quotidiana. Un tempo morto che si accumula e che diventa parte del prezzo da pagare per vivere in aree sempre più densamente popolate.
Alla fine, non è solo questione di traffico, ma di spazi. O meglio, della loro mancanza. Perché un’auto senza parcheggio diventa un peso, un problema che si ripete giorno dopo giorno.
Le città più congestionate
I dati parlano chiaro: Roma è in cima alla lista per caos e mancanza di posti auto. Qui si stimano circa 190.000 stalli mancanti, un’enormità che pesa su chi guida ogni giorno. Milano non è da meno, con oltre 80.000 parcheggi in deficit e una media di 60 ore l’anno perse in coda.
Anche Torino e Napoli vivono una situazione critica: la prima registra un deficit di circa 16.500 posti auto, la seconda di 56.000, numeri che si traducono in un traffico interno ancora più pesante perché gran parte delle auto continua a girare senza sosta alla ricerca di un parcheggio inesistente (Repubblica).

Trovare parcheggio: una possibile soluzione
Il risultato è un circolo vizioso: più auto in strada a caccia di un posto, più traffico e inquinamento. Un terzo del traffico urbano, secondo gli studi, è dovuto proprio a questa ricerca incessante di parcheggi. Ogni minuto perso a girare attorno a un isolato significa più carburante sprecato e più smog nell’aria.
Invertire questa tendenza non è impossibile. Alcune città stanno già sperimentando parcheggi di interscambio ben collegati alle linee di metropolitana e tram, così che chi arriva dall’hinterland possa lasciare l’auto fuori dal centro. Altre puntano sulla digitalizzazione degli stalli, con app che mostrano in tempo reale la disponibilità dei posti, riducendo il girovagare inutile.
A lungo termine, la chiave è ripensare la mobilità urbana: potenziare il trasporto pubblico, incentivare l’uso di biciclette ed e-scooter, e premiare chi sceglie auto elettriche o condivise. Solo così il traffico potrà ridursi e i parcheggi tornare a essere risorsa e non ossessione. Le città che avranno il coraggio di investire su queste soluzioni non solo miglioreranno la qualità della vita dei cittadini, ma diventeranno anche più sostenibili e vivibili.