Una serie di CORPI MUMMIFICATI: la scoperta agghiacciante durante alcuni scavi archeologici | Erano nascosti lì da anni

Che scoperta (canva.com) - www.sciencecue.it
Cambia la narrazione sulla mummificazione. Dimenticate scenari sontuosi dell’antico Egitto: cadaveri trovati in situazioni inaspettate!
Per anni, la nostra concezione su mummie e riti funerari antichi è stata influenzata dal richiamo del cinema. La trilogia de “La Mummia” con Brendan Fraser e Rachel Weisz ci ha introdotto ad ambientazioni grandiose.
Maledizioni secolari, sarcofagi d’oro nascosti in tombe dimenticate e corpi avvolti in bende e unguenti. Tutti noi abbiamo desiderato diventare archeologi grazie alla trilogia!
I film hanno fissato nella nostra mente l’idea della mummificazione come fenomeno riservato alle grandi civiltà del passato, in particolare per l’appunto quella egizia. Tuttavia, la realtà, come spesso accade, è molto più articolata di quanto immaginabile.
Un’indagine archeologica recente ha dimostrato che la mummificazione non solo è una pratica estremamente antica, ma che si è diffusa in modi e con metodologie che le storie cinematografiche non avrebbero mai potuto prevedere, riscrivendo così una parte fondamentale della nostra storia!
Un rito sorprendente
Lo svelamento di questo mistero è stato possibile ed opera dei ricercatori dell’Australian National University, che in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Pnas (e riportato da Wired) hanno identificato le mummie più antiche conosciute, risalenti fino a 12 mila anni fa. La scoperta modifica radicalmente la nostra comprensione della storia, ad avviso di Wired, anticipando così le più celebri culture dedite alla mummificazione.
Come evidenzia la rivista, il popolo Chinchorro del Cile praticava questo rito già 7 mila anni fa mentre gli antichi Egizi sarebbero arrivati sulla piazza 2000 anni dopo. La scoperta, avvenuta nel Sud-est asiatico e nel sud della Cina, ha quindi dimostrato che la mummificazione non era solo esclusiva delle civiltà più complesse, quanto piuttosto comune anche tra antiche comunità di cacciatori e raccoglitori.

Affumicamento per l’eternità
Secondo lo studio, i defunti non venivano imbalsamati; i loro corpi venivano curvati in posizione fetale, legati e poi sottoposti a fuochi moderati per essere affumicati lentamente per periodi prolungati, che variavano da settimane a mesi. Il procedimento, simile ai metodi di conservazione degli alimenti, era un vero e proprio rito per conservare i corpi prima della sepoltura (potremmo dire che sono stati “arrostiti per l’eterno”!).
Sono stati analizzati 69 campioni ossei provenienti da 54 sepolture preneolitiche: circa il 90% dei campioni ha mostrato segni di esposizione al calore. Alcune ossa, inoltre, presentavano residui di fuliggine e segni di incisioni, suggerendo un processo complesso e rituale.
La scoperta di queste antiche mummie suggerisce una continuità culturale che si è mantenuta per oltre 10 mila anni. Come evidenziato nello studio, la tradizione della mummificazione affumicata rappresenta una “prova convincente della persistenza culturale a lungo termine” e potrebbe essersi estesa a una vasta area, dall’Asia all’Oceania e fino all’Australia.