Non sono bastate 136 trappole per catturarlo: appena intravisto il GATTO più VELOCE al mondo | È un vero e proprio mistero della scienza

Il gatto più veloce del mondo (Canva) - sciencecue.it
Le camere predisposte, hanno fatto i salti mortali per immortalare il gatto più sfuggente del mondo. Ma alla fine, eccolo!
Le leggende, rappresentano storie affascinanti tramandate di generazione in generazione. Racconti che mescolano realtà e fantasia, capaci di trasportare chi ascolta, in mondi lontani e misteriosi.
Nate spesso per spiegare eventi naturali, o fenomeni inspiegabili, le leggende riflettono proprio le paure, i desideri, e le credenze di comunità passate. E attraverso simboli e metafore, conservano memorie storiche e culturali, importanti.
Molte leggende, raccontano di esseri soprannaturali, di eroi valorosi, o di luoghi incantati; storie che stimolano l’immaginazione, insegnano valori morali, e creano un senso d’identità collettiva, legando le persone alla propria terra o tradizione.
Ancor oggi, nonostante tutto, le leggende continuano a vivere, adattandosi ai tempi moderni. E ascoltarle o leggerle, significa entrare in un mondo sospeso fra mito e realtà, dove curiosità e meraviglia, non smettono mai di affascinare.
Scoperta straordinaria, sull’Himalaya
A quasi 5 mila metri di altezza, il WWF India è riuscito a immortalare, per la prima volta, un esemplare di gatto di Pallas (Otocolobus manul), nell’Arunachal Pradesh, in Himalaya orientale. E grazie al posizionamento di 136 foto trappole, in 83 località, gli esperti hanno appunto documentato la presenza di questa specie sfuggente, aggiungendola alle precedenti segnalazioni in Sikkim, Bhutan, e Nepal orientale. Il gatto di Pallas, noto per la sua natura elusiva, è infatti tra i felini meno conosciuti al mondo; il cui studio è complicato dall’habitat remoto, e dalle condizioni estreme in cui vive.
Fra luglio e settembre 2024, il team del WWF ha nello specifico coperto duemila chilometri quadrati di pascoli d’alta quota, nei distretti di West Kameng e Tawang. Ricerca che ha richiesto settimane di trekking, fra terreni accidentati, e condizioni meteorologiche estreme. Collaborazione con guide locali e comunità, stata fondamentale per mantenere operative le foto trappole per oltre otto mesi, garantendo così la raccolta di dati preziosi, sulla fauna montana.

Oltre il gatto di Pallas
Infatti, le foto trappole non hanno documentato solo il manul, ma anche altri cinque felini selvatici ovvero, il leopardo delle nevi; il leopardo comune; il leopardo nebuloso; il gatto leopardo; e il gatto marmorizzato. A conferma, dunque, dell’eccezionale diversità felina dell’Himalaya orientale, e dell’importanza di proteggere siffatti ecosistemi fragili e poco studiati.
Come spiegato da Rishi Kumar Sharma, del WWF India, e riportato sul sito fanpage.it, la scoperta sottolinea in altre parole, quanto poco si sappia della fauna d’alta quota, e l’importanza della conservazione guidata dalla comunità. Protezione di questi habitat che, basata su scienza e conoscenze locali, si rivela essenziale per garantire la sopravvivenza di specie rare come, appunto, il gatto di Pallas.