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Ötzi, un caso unico: il suo Dna non coincide con nessun altro vissuto nelle Alpi

Lo strano DNA di Otzi

Lo strano DNA di Otzi (Canva-Alimentarium foto) - www.sciencecue.it

Ne erano certi, ma le ultime ricerche hanno svelato una realtà impronosticabile. La verità è sempre sfuggita?

La mummia di Similaun, meglio nota come Ötzi, è stata soggetta ad ulteriori approfondimenti che hanno condotto a risultati inaspettati, che avrebbero tutte le carte in regola per far crollare le certezze sino ad ora accumulate in merito.

Ad occuparsene un gruppo di ricerca proveniente dall’Istituto per lo Studio delle Mummie di Eurac Research, collaborando con le università di Uppsala (Finlandia) e Trento, i cui risvolti sono stati pubblicati sull’autorevole rivista Nature Communications.

Ma in cosa sono consistite queste nuove indagini? Gli studiosi hanno analizzato il genoma di 47 individui preistorici rinvenuti in 17 distinti siti archeologici sparsi in tutto il Trentino-Alto Adige, ossia in un area fortemente strategica, nonché corrispondente a dove lo stesso Ötzi venne riportato alla luce.

E quali sono stati gli elementi capaci di rimescolare anche le sicurezze ormai conclamate? Il fatto che la più celebre delle mummie preistoriche possieda un Dna drasticamente mutato se comparato a quello di altri individui risalenti pressoché allo stesso periodo, ossia viventi nella medesima area geografica tra i 3.500 e gli 8.000 anni addietro.

Approfondimenti doverosi

Un team di ricerca guidato da Valentina Coia, genetista di popolazione, capace di instaurare una prolifica collaborazione con le Soprintendenze delle Province Autonome di Bolzano e Trento, nonché con numerosi stakeholders provenienti proprio dal Trentino e dall’Alto Adige ha concentrato i propri studi su una serie di resti osteologici rinvenuti nell’area alpina, e sotto il profilo paleogenetico e dal punto di vista antropologico, servendosi dei laboratori di Eurac Research, un perfetto esempio di precisione e avanguardia. Ma cosa ricercavano gli esperti?

La volontà era di quella di scovare indizi che riuscissero a chiarire in via definitiva le dinamiche evolutive tra le varie popolazioni che abitarono la zona delle Alpi nel corso dell’epoca preistorica. L’accesso ad un archivio internazionale ricco di dati di ogni genere ha permesso di confrontare i dati genomici di Ötzi con quelli di oltre 1.300 individui preistorici, i cui resti sono stati rivenuti nella zona dell’Eurasia accidentale.

Rappresentazione di Otzi
Rappresentazione di Otzi (Provincia Autonoma di Bolzano foto) – www.sciencecue.it

Una sorpresa inattesa

Il risultato è stato a dir poco imprevedibile, data l’evidenza di legami inaspettati tra la mummia altoatesina con profili genetici di individui che, invece, hanno vissuto tra l’Anatolia e la Russia. Il che è una prova inconfutabile di un avvenuto mescolamento genetico, la cui datazione può esser fatta risalire tra i 15.700 e i 10.300 anni fa.

Sotto il punto di vista genomico, inoltre, la mummia di Similaun possiede numerosi tratti comuni con individui vissuti sulle Alpi durante l’Età del Rame, come già noto, ma anche con persone vissute in epoche successive. L’aspetto che, forse, più di tutti si è rivelato capace di destare dubbi è il fatto che le linee genomiche dei genitori dell’individuo stesso non siano state possibili da riscontrare in altri esempi popolanti l’area alpina. A riportarlo è il sito Salto.