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UFFICIALE: negli uffici INPS è partito il conto alla rovescia | Non dimenticare questa data o resti fregato: perdi migliaia di euro

Illustrazione di un conto alla rovescia (Canva FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione di un conto alla rovescia (Canva FOTO) - sciencecue.it

Manca veramente poco a questa data, e non bisogna assolutamente dimenticarla. Sarà un giorno importante per tantissime persone. 

Le date di pagamento di bonus, pensioni e altre prestazioni non sono mai casuali: seguono calendari precisi, stabiliti da enti pubblici come INPS o dallo Stato stesso.

Sapere quando arrivano questi accrediti è importante non solo per i pensionati, ma anche per famiglie e lavoratori che attendono sussidi o agevolazioni. Insomma, le date bisogna tenerle d’occhio!

Di solito si tratta di scadenze fisse, che si ripetono mese dopo mese o anno dopo anno. Pensiamo alle pensioni, che vengono corrisposte con cadenza regolare, oppure ai bonus straordinari che hanno finestre di pagamento stabilite in anticipo.

Questi calendari hanno anche un ruolo pratico: permettono di programmare le spese domestiche, sapere quando saranno disponibili risorse extra e gestire al meglio il bilancio familiare. Non è un dettaglio secondario, soprattutto per chi vive con entrate limitate.

Attese e abitudini

Ogni anno, quando si parla di dichiarazione dei redditi, spunta immancabile la domanda: “E i rimborsi, quando arrivano?”. È un momento quasi rituale, perché non riguarda solo cifre o calcoli, ma la sensazione concreta di veder tornare indietro qualcosa dopo mesi di trattenute. I tempi, però, non sono sempre gli stessi e questo contribuisce a creare un misto di attesa e incertezza.

C’è chi controlla il cedolino della pensione con attenzione maniacale, chi invece passa in rassegna la busta paga sperando di scovare quella voce in più. In fondo, sapere che ci sarà un piccolo respiro economico aiuta a pianificare spese rinviate o semplicemente a tirare un sospiro di sollievo. 

Illustrazione di una sede INPS (Depositphotos FOTO) - sciencecue.it
Illustrazione di una sede INPS (Depositphotos FOTO) – sciencecue.it

Scadenze, modalità e controlli

Come riportato da Il Giornale, nel 2025 le finestre temporali sono piuttosto chiare: per chi lavora come dipendente, i rimborsi IRPEF del modello 730 arrivano direttamente in busta paga tra luglio e novembre; per i pensionati, invece, i pagamenti vengono accreditati tra agosto e dicembre sul cedolino. Le cose cambiano per chi non ha un sostituto d’imposta, come ad esempio autonomi o disoccupati, perché in quel caso è l’Agenzia delle Entrate a provvedere, con tempi che possono allungarsi fino a sei mesi dalla presentazione della dichiarazione.

La scadenza da tenere a mente resta il 30 settembre 2025, termine ultimo per presentare il modello 730. Da lì in avanti è tutta una questione di verifiche e pazienza. Se i soldi tardano ad arrivare, non resta che affidarsi ai canali ufficiali: per i pensionati l’area riservata del sito INPS, per tutti gli altri il portale dell’Agenzia delle Entrate, dove è possibile controllare lo stato della pratica.