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Coca-Cola in crisi finanziaria: azienda costretta a chiudere diversi negozi | Non riesce più a reggere la sfida con la concorrenza

Coca Cola e rischi (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Coca Cola e rischi (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Una scelta azzardata sta mettendo in discussione le certezze del gigante delle bibite, ecco cosa succede al colosso.

Per anni, il nome Coca-Cola ha fatto rima con stabilità. Un colosso, insomma, che sembrava immune alle turbolenze del mercato. Eppure oggi qualcosa scricchiola. Le dinamiche globali stanno cambiando a una velocità difficile da inseguire, e anche chi sembrava inossidabile comincia a mostrare qualche crepa. In un mondo dove le preferenze si trasformano in fretta, non basta più avere un brand forte.

Intanto, il settore delle bevande — e più in generale quello alimentare — sta vivendo una vera rivoluzione. I consumatori sono diventati più esigenti, più attenti, più imprevedibili. Vogliono esperienze, sostenibilità, autenticità. E questa tendenza, che all’inizio sembrava una moda passeggera, oggi è la nuova normalità. Le grandi aziende? Costrette a inseguire. Alcune ci riescono. Altre, invece, inciampano.

A complicare le cose, ci si mettono anche i concorrenti. Non solo i soliti noti, ma anche piccole realtà locali e indipendenti, capaci di catturare l’attenzione con proposte fresche e identitarie. La fedeltà al marchio non è più scontata: i giovani, in particolare, scelgono dove spendere i propri soldi con molta più attenzione. Non è più solo una questione di prezzo o di comodità.

Ma c’è anche un altro aspetto da considerare: i numeri. Perché quando un investimento inizia a pesare troppo sul bilancio, anche le aziende più solide iniziano a riflettere. E se quell’investimento si rivela un errore di valutazione, le conseguenze possono diventare un bel grattacapo. Specialmente quando ci sono in ballo miliardi e la reputazione di un marchio planetario.

Un’operazione rischiosa, e forse troppo ambiziosa

Nel 2019 Coca-Cola aveva deciso di fare il grande salto. Dal mondo delle bibite gassate a quello — molto più complesso — delle caffetterie. Per farlo aveva acquistato Costa Coffee, una catena britannica storica e diffusissima, per quasi 4 miliardi di sterline. Una scommessa enorme, che avrebbe dovuto spalancare le porte del mercato globale del caffè.

Ma le cose non sono andate esattamente secondo i piani. Come riportato da Money.it, Coca-Cola si è trovata a gestire un’attività totalmente diversa dalle sue abitudini. La catena richiedeva un’attenzione operativa molto più intensa, mentre l’azienda americana era abituata a un modello più snello. I risultati? Deludenti, tanto che oggi il progetto viene considerato un fallimento. E quindi che succede ora?

Tazza di caffè (Pixabay foto) - www.sciencecue.it
Tazza di caffè (Pixabay foto) – www.sciencecue.it

Ora si cerca una via d’uscita, anche se dolorosa

Ora il colosso americano vuole liberarsene. Sta infatti valutando la vendita di Costa Coffee, accettando una perdita stimata di circa 2 miliardi di sterline rispetto al prezzo pagato sei anni fa. Un colpo pesante, aggravato da un bilancio 2023 che parla chiaro: 1,2 miliardi di fatturato, ma quasi 10 milioni di sterline di perdite. E intanto la concorrenza è andata avanti.

Secondo le indiscrezioni, Coca-Cola si starebbe muovendo con la banca Lazard per valutare le opzioni disponibili. Ci sarebbero già due fondi interessati: Apollo Global Management e Bain Capital. Ma non è solo una questione economica. Questa vendita, se si concretizzerà, sarà anche un modo per mettere fine a una parentesi complicata, che ha messo in discussione la visione strategica di uno dei marchi più famosi al mondo.