Ultim’ora dalla NASA: nel nostro Sistema Solare ci sono due pianeti gemelli | Lo hanno scoperto da poco: uno dei due è giovanissimo

La nuova scoperta della NASA (canva.com) - www.sciencecue.it
La NASA immortala un pianeta super giovane con il suo gemello: svelati i segreti della formazione dei pianeti!
Il mistero dello spazio affascina anche per la sua capacità di sorprenderci attraverso nuove scoperte che modificano la nostra visione dell’universo.
Scrutare il cielo è tanto, per noi comuni mortali, una porta privilegiata sul passato quanto un mezzo per comprendere a fondo la genesi e lo sviluppo dei mondi presenti.
Fino a non molto tempo fa, i pianeti erano conosciuti solo indirettamente, mentre oggi le innovazioni tecnologiche ci permettono di percepirli mentre si stanno formando.
Un chiaro esempio è l’ultima scoperta effettuata dagli astronomi della NASA. Trovamenti di questo tipo ci rammentano quanto ci sia ancora da scoprire e come l’universo sia un laboratorio dinamico di cambiamenti ed evoluzione continua.
Gemelli, in parte
Come riportato da Meteoweb.eu, un gruppo di astronomi dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO) ha realizzato l’immagine di un pianeta “neonatale”, avvolto dalle nubi di gas e polvere che lo hanno creato. La ricerca, pubblicata sull’Astrophysical Journal Letters, è stata condotta da Richelle van Capelleveen dell’Università di Leiden nei Paesi Bassi ed è la seconda volta in assoluto che si osserva un pianeta in una fase così precoce della sua esistenza.
Il protagonista di questa scoperta spettacolare è Wispit 2b, un gigantesco pianeta gassoso di dimensioni simili a Giove, ma la cui età è di “soli” 5 milioni di anni. La sua orbita è notevole, raggiungendo 380 unità astronomiche, ovvero circa 380 volte la distanza tra Terra e Sole. Si tratta quindi di un mondo giovane, per il dizionario astronomico, ma già di grande rilevanza, in quanto in grado di fornire importanti informazioni sui meccanismi di formazione dei pianeti.

Osservazione e dichiarazioni
L’osservazione è stata possibile grazie al Very Large Telescope dell’ESO, situato nel deserto di Atacama in Cile, nell’ambito di un progetto volto allo studio delle stelle giovani. Durante l’analisi di una di queste stelle, i ricercatori hanno identificato un anello di polvere multistrato, definito da Christian Ginski, coautore dello studio dell’Università di Galway, come inaspettato e straordinariamente affascinante, come si evince anche dalla foto. Concentrando le loro analisi su questa struttura, il team è riuscito ad ottenere l’immagine del pianeta proprio nel momento in cui si stava formando!
Gli scienziati hanno evidenziato che acquisire immagini di pianeti in questa fase è un compito molto difficile, ma necessario per comprendere perché gli altri sistemi planetari individuati finora appaiano così differenti dal nostro. Nel mentre, le osservazioni di Wispit 2b aprono nuove strade per la futura comprensione delle variazioni evolutive tra mondi astronomici diversi e delle circostanze che possono aver reso il nostro pianeta un unicum nell’Universo.