Messaggi personali finiti su Google: l’ultimo aggiornamento WHATSAPP non rispetta la privacy | Corri ai ripari prima che si tardi

WhatsApp e pericoli (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Occhio alle chat: l’ultimo update di WhatsApp nasconde un problema di privacy, ecco a cosa devi fare attenzione.
Oggi come oggi siamo tutti connessi, praticamente sempre. Tra messaggi, notifiche e app che si aggiornano da sole, è facilissimo perdere di vista cosa stiamo davvero accettando. Prendiamo WhatsApp: la usiamo ogni giorno per lavoro, per sentire amici o famiglia.
Ma ci siamo mai chiesti dove finiscono veramente tutti quei messaggi? Ecco, forse è arrivato il momento di farlo. Perché non tutto resta così privato come crediamo. Il problema è che, spesso, accettiamo nuove funzioni e aggiornamenti senza neanche leggere bene cosa stiamo attivando.
“Accetta”, “continua”, “ok”… click, fatto. E invece dovremmo fermarci un attimo a riflettere su cosa stiamo permettendo. Alcune novità, anche se sembrano innocue, possono nascondere dettagli che ci riguardano da vicino.
A volte basta un’impostazione attiva di default per compromettere la nostra riservatezza senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Non è solo questione di crittografia o backup: è qualcosa di più sottile. Il punto è capire chi può leggere le nostre conversazioni, anche indirettamente.
Strumenti di cui sappiamo poco
Ci sono strumenti, per esempio, che sono super comodi… ma quanto sanno di noi? E soprattutto, fino a dove possono arrivare senza chiedere il permesso? Spoiler: abbastanza lontano. E la cosa inquietante è che spesso nessuno ci avvisa davvero.
Col tempo ci siamo abituati a convivere con questi strumenti, come se fossero innocui. Ma ogni tanto servirebbe accendere un faro e chiederci: tutto questo automatismo ci protegge oppure ci espone? Perché se anche solo una parte delle nostre chat può essere letta da un sistema esterno, beh… abbiamo un bel problema tra le mani.

Una funzione da disattivare subito
Ecco dove arriva il punto caldo. L’ultima versione di WhatsApp introduce una specie di “ponte” tra l’app e Gemini, l’assistente AI di Google. Sì, proprio lui. L’idea era quella di offrire un’esperienza utente più fluida, più “smart”. Ma c’è un ma grosso così: Gemini può accedere ai messaggi WhatsApp se non lo blocchiamo manualmente. E no, non è scritto a caratteri cubitali. Come spiegato da Game-Experience.it, questa funzione si attiva in automatico (e questo già dice tutto). Se non vai a smanettare nelle impostazioni, l’assistente potrebbe leggere messaggi, chiamate e pure altre info personali che hai sul telefono.
Il problema è che molti non lo sanno. O peggio: lo scoprono troppo tardi. L’unico modo per evitare tutto ciò è entrare nelle impostazioni dell’app Gemini e bloccare l’accesso ai contenuti sensibili. Vai su “App”, poi su “Autorizzazioni” (o qualcosa del genere, dipende dal telefono) e togli l’accesso a messaggi, chiamate e strumenti. Facile? Sì, se sai dove guardare. Ma la verità è che questa opzione è attiva di default e tantissimi utenti non ne hanno la minima idea. Intanto, i dati continuano a muoversi.