L’INPS non chiede più la visita medica: la trafila per ottenere la disabilità diventa più semplice | Chiedi subito al medico di base

Visita medica per disabilità, non è più necessaria (Freepik Foto) - www.sciencecue.it
In un’epoca in cui ogni dettaglio della vita sembra passare attraverso burocrazia e attese, ogni semplificazione rappresenta un respiro d’aria fresca.
Le persone si confrontano quotidianamente con moduli, certificazioni, passaggi digitali che sembrano allontanare, più che avvicinare, la soluzione. Eppure, qualcosa sta cambiando, anche dove meno ce lo si aspetterebbe.
Negli ultimi anni, l’accesso ai servizi è diventato più digitale, ma non sempre più umano. Le pratiche mediche, in particolare, restano ancorate a processi lenti e spesso snervanti, che richiedono tempo, energie e talvolta spostamenti faticosi. Tuttavia, proprio nel cuore di questo apparente immobilismo, è spuntato un segnale nuovo. Silenzioso, ma potente.
Alcuni provvedimenti recenti stanno ridisegnando l’approccio a un ambito molto delicato, con un’inversione di rotta che mette al centro la documentazione, la fiducia nei professionisti sanitari e una maggiore attenzione al cittadino. Niente rivoluzioni eclatanti, ma un cambiamento misurato che promette di alleggerire, senza sacrificare la qualità della valutazione.
La macchina amministrativa, se ben guidata, può davvero fare spazio a percorsi più snelli. Ed è esattamente questo che è accaduto in un settore che da tempo attendeva un po’ di coraggio istituzionale.
Un cambiamento che (finalmente) semplifica
Con il Messaggio INPS n. 1766 del 4 giugno 2025, viene introdotta una novità sostanziale: la possibilità di ottenere una valutazione medico-legale direttamente dalla documentazione sanitaria, senza dover passare per la consueta visita in presenza. Questo significa che, se i certificati e i referti allegati alla domanda sono completi ed esaustivi, la Commissione può deliberare senza convocare il cittadino.
Il cittadino, insieme al medico di base o specialista, può caricare online tutti i referti necessari tramite il servizio INPS dedicato. La visita sarà richiesta solo in caso di documentazione insufficiente. Secondo Brocardi.it, la novità consente tempi più rapidi, meno disagi e una maggiore efficienza del sistema. Si tratta di un’applicazione concreta di quanto previsto dalla legge 120/2020, ora pienamente operativa.
Si tratta di una prassi già contemplata dalla normativa, ma che solo ora trova piena applicazione grazie alla digitalizzazione e alla fiducia nel lavoro dei medici certificatori. Il risultato? Meno code, meno stress, meno attese per chi si trova già in una condizione fragile.
Quando i documenti parlano (davvero)
La novità non si applica automaticamente a tutti i casi: è fondamentale che la documentazione sanitaria allegata sia non solo completa, ma anche chiara e coerente. Il medico di base o lo specialista che redige il certificato introduttivo ha quindi un ruolo cruciale. È da lì che parte tutto: dalla qualità del materiale che si decide di inviare.
Sempre secondo Brocardi.it, il sistema digitale INPS consente ora di allegare referti, diagnosi e accertamenti tramite l’apposito servizio online, evitando passaggi intermedi o inutili dislocazioni. Una semplificazione che, oltre ad accelerare i tempi, rappresenta anche un atto di fiducia verso i professionisti sanitari e verso la capacità delle istituzioni di ascoltare. Per chi ha bisogno di risposte concrete, è una piccola ma significativa rivoluzione.