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3.463,98€ di CANONE RAI: da oggi dovete dire addio ai canonici 90€ | Te lo ritrovi tra le tasse e ti tocca pagare senza fiatare

Ancora una volta lui (depositphotos.com) - www.sciencecue.it

Ecco perché certe attività devono pagare fino a 3. 463,98€ di Canone RAI: una tassa inattesa che colpisce imprese e professionisti 

Nel complesso panorama delle tasse italiane, poche voci creano tanta confusione e disappunto quanto il famigerato Canone RAI.

Visto comunemente come un costo obbligatorio per chi possiede un televisore in casa, questo onere diventa decisamente più pesante per aziende e categorie di lavoratori specifici.

L’esempio delle categorie di cui parleremo è lampante: qui non si parla più dei soliti 90 euro all’anno, ma di importi che possono agevolmente superare i tremila euro.

E, sovente, chi lo scopre tardi deve pagare senza via d’uscita. Approfondiamo quindi la questione, su una tassa a dir poco “odiata”.

A chi spetta la paga

Come riporta Fisco e Tasse, il Canone speciale RAI è un dovere per tutte le attività che abbiano apparecchi adatti a ricevere trasmissioni TV e radio, non per uso privato ma per il pubblico. Rientrano in questa categoria alberghi, B&B, agriturismi, residence, ma anche studi professionali, ambulatori, mense, club sportivi e sale d’attesa. In questi casi, il Canone è un vero e proprio “tributo d’esercizio”, con costi molto più alti di quelli domestici.

Nel 2025, le tariffe partono da 203,70 euro per piccole attività e sale d’attesa con un solo televisore, fino a toccare i 3. 463,98 euro per hotel con più di 100 stanze, con TV in ogni camera. Questi importi sono annuali e vanno pagati a prescindere dall’effettivo uso dei dispositivi: basta che ci sia la possibilità di ricezione.

Hotel camera
Per le strutture ricettive (canva.com) – www.sciencecue.it

Come avviene il versamento

Il pagamento va fatto con modello F24, indicando il codice tributo TVRI e il codice tariffa corretto in base alla categoria dell’attività, il mancato pagamento può portare a multe e controlli fiscali. Non ci sono esenzioni, a meno che non si dimostri l’assenza totale di apparecchi adatti alla ricezione in tutti i locali dell’attività. Una delle maggiori critiche degli imprenditori, evidenzia la fonte, è la sproporzione tra la tassa e l’uso reale dei programmi RAI: spesso, i televisori servono solo per motivi di immagine o comfort e non vengono usati molto. Però, la legge è chiara: la presenza fa scattare l’obbligo di pagamento.

Il Canone speciale, a differenza di quello familiare, non si paga in automatico con la bolletta della luce: è l’azienda che deve provvedere da sola. La scadenza è il 31 gennaio di ogni anno, ma si può dividere il pagamento in rate trimestrali o semestrali: per chi gestisce attività commerciali o ricettive, è quindi essenziale informarsi bene per evitare brutte sorprese e sanzioni. E, per il Canone RAI, il detto “prevenire è meglio che curare” è più che mai valido.