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Un branco di squali si aggira in mare: ALLARME SULLE SPIAGGE | Si avvicinano alla costa e ti aggrediscono a morsi

Squalo Bianco (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Squalo Bianco (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Le spiagge fanno i conti con un ritorno inatteso dalle profondità del mare, tra timori crescenti e avvistamenti ravvicinati.

Chi va al mare, di solito, si aspetta solo relax, sabbia calda e magari un tuffo rinfrescante. Ma le acque, quelle vere, non sempre sono tranquille. C’è chi si gode il sole e chi, poco più in là, scruta la superficie con una certa inquietudine.

Non è solo immaginazione: negli ultimi tempi qualcosa si muove, e si vede. Negli ultimi anni si parla sempre di più di certe “presenze” che tornano a farsi vedere con una certa insistenza. Non sono nuove, anzi, sono antiche e fondamentali per il mare stesso.

Solo che eravamo abituati a vederle poco, quasi mai. E ora che tornano, la gente si allarma. Ma forse la domanda da farsi è: siamo noi ad esserci dimenticati com’era davvero il mare? Forse, più che una minaccia, è un risveglio.

Il mare non è solo uno sfondo per le vacanze, è un sistema vivo, pieno di equilibri che, per anni, abbiamo ignorato o danneggiato. Quello che succede ora potrebbe sembrare strano, ma forse è solo il mondo marino che si riprende un po’ di spazio. E a noi, semplicemente, tocca imparare a farci i conti.

Un equilibrio che si era perso… e che ora sta tornando

Come riporta Il Fatto Quotidiano, Chris Fischer, che di squali se ne intende parecchio (è il fondatore di OCEARCH, un’organizzazione che li studia da anni), ha detto una cosa interessante al Daily Mail. Secondo lui, non è che ci siano “più squali” perché il mare è diventato più pericoloso. Il punto è che, dopo anni di distruzione, gli squali stanno tornando. 

Un tempo erano quasi scomparsi. Nel 2006, pare ce ne fosse rimasto solo il 9% rispetto al passato. Una cifra assurda, se ci si pensa. Ma grazie a tante misure di protezione e divieti, la popolazione ha ripreso a crescere. E ora, lungo le coste americane, si possono incontrare decine di specie diverse. Tra queste c’è anche il famigerato grande squalo bianco, ma pure altri meno noti. Secondo Fischer, questa nuova abbondanza non è qualcosa di strano, è esattamente com’era una volta.

Squalo (Pixabay foto) - www.sciencecue.it
Squalo (Pixabay foto) – www.sciencecue.it

Quando la natura si riavvicina… troppo

Secondo i dati dell’International Shark Attack File dell’Università della Florida, la Florida è nettamente la più colpita, con 942 attacchi registrati dal 1837. Seguono le Hawaii con 199, la California con 136, poi la Carolina del Sud con 120 e la Carolina del Nord con 81. Anche Texas, New York e New Jersey sono entrati nella lista degli stati dove occorre prestare attenzione, specialmente in estate.

La cosa curiosa è che molti pensano sia colpa del cambiamento climatico. Ma Fischer smentisce categoricamente. Spiega che non è il caldo a portarli a riva, ma un metodo di caccia chiamato “affollamento”. Gli squali spingono banchi di pesce – sardine, sgombri, acciughe – verso le acque più basse, dove diventano più facili da catturare. Questo comportamento, unito al fatto che in mare c’è ora più abbondanza di fauna rispetto al passato, sta facendo crescere anche le dimensioni degli squali. Contender, un maschio di squalo bianco di 4,2 metri per 725 chili tracciato vicino alla Georgia, è l’esempio perfetto di questa nuova era marina.