Home » Alla ricerca della Vipera dell’Orsini nel Parco Nazionale del Gran Sasso: l’ultima avventura di Sebastian Colnaghi

Alla ricerca della Vipera dell’Orsini nel Parco Nazionale del Gran Sasso: l’ultima avventura di Sebastian Colnaghi

Illustrazione della vipera dell'Orsini (Matteo di Nicola FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione della vipera dell'Orsini (Matteo di Nicola FOTO) - sciencecue.it

Questo straordinario animale si trova nei pressi del Gran Sasso, e non è facile trovarlo. La ricerca è stata intensa!

Piccola, silenziosa, quasi invisibile. Eppure la vipera dell’Orsini, con i suoi appena 50 centimetri circa di lunghezza, racchiude una straordinaria importanza per gli ecosistemi di montagna. Non è soltanto uno dei serpenti più discreti d’Europa, ma anche tra i più minacciati. Negli ultimi anni, diversi scienziati e appassionati si sono mobilitati per salvarla. Tra questi, spicca Sebastian Colnaghi, che ha deciso di mettersi in cammino, letteralmente, per andare a cercarla nei luoghi dove ancora sopravvive.

La Vipera ursinii, questo il suo nome scientifico, ha un habitat molto limitato e piuttosto fragile. Vive in alta quota, tra i prati e i pendii dell’Appennino centrale, in un equilibrio precario che dipende da tanti piccoli fattori. Quello che rende questa vipera davvero speciale, però, è la sua natura schiva, la difficoltà nel trovarla, il fatto che sia diventata un po’ il simbolo della resistenza silenziosa della natura. 

Nel 2023, Colnaghi ha preso parte a una spedizione proprio in quelle zone. Ha documentato la sua esperienza, condividendo immagini e riflessioni sui social, coinvolgendo un pubblico sempre più attento alla biodiversità italiana. Non era da solo. Durante il suo viaggio, ha avuto modo di affiancare un ricercatore esperto in rettili, Matteo Di Nicola, che da anni studia questo raro serpente sul campo.

Parlare di vipere, spesso, mette un po’ di disagio. Si pensa subito al veleno, ai morsi, al pericolo. Ma nel caso della vipera dell’Orsini, è bene fare una distinzione. Il suo veleno, pur essendo reale, è piuttosto debole rispetto a quello di altre vipere italiane. Alla fine, Sebastian l’ha trovata!

Un incontro raro tra le vette appenniniche

L’esperienza di Colnaghi si è concentrata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, un territorio dove la vipera dell’Orsini riesce ancora a sopravvivere, anche se con fatica. Assieme a Di Nicola, l’ambientalista ha perlustrato diverse aree montane, muovendosi tra pascoli pietrosi e pendii assolati. Dopo ore di attesa, finalmente l’incontro: alcune femmine adulte, un paio di maschi e persino giovani esemplari. Per chi si occupa di conservazione, una simile osservazione rappresenta una piccola vittoria.

Le foto scattate in quei giorni, alcune delle quali condivise in rete, mostrano una vipera elegante, dalle tinte grigie o brunastre, quasi mimetica tra le rocce. Eppure fragile. Non tanto per il numero esiguo di individui, ma per tutto quello che ruota attorno al suo habitat: i cambiamenti climatici, la riduzione delle praterie montane, l’abbandono di pratiche agricole tradizionali. Ogni piccolo squilibrio può riflettersi sulla sua sopravvivenza.

Illustrazione della vipera comparata con la mano di Sebastian Colnaghi (Sebastian Colnaghi screen video) - sciencecue.it
Illustrazione della dimensione della vipera comparata con la mano di Sebastian Colnaghi (Sebastian Colnaghi screen video) – sciencecue.it

Una vipera protetta, ma non abbastanza

La vipera dell’Orsini è classificata come “vulnerabile” dalla International Union for Conservation of Nature (IUCN). Vive quasi esclusivamente nelle alte praterie dell’Appennino centrale in particolare in Abruzzo, Umbria, Lazio e Marche, dove occupa una nicchia molto specifica. Secondo quanto riportato nei documenti ufficiali IUCN e nei dati del Parco Nazionale del Gran Sasso, è la più piccola vipera d’Europa, con una dieta che si basa su insetti e piccoli vertebrati, e un’attività stagionale molto ridotta. Questo la rende altamente sensibile alle variazioni climatiche e all’alterazione del territorio.

Fortunatamente, molte delle aree in cui si trova la vipera dell’Orsini sono protette da leggi nazionali e internazionali. È inclusa nella Convenzione di Berna e anche nella CITES, che ne proibisce la cattura e il commercio. Tuttavia, la sola protezione legale non basta. Serve una maggiore consapevolezza da parte del pubblico, e un impegno concreto nella salvaguardia del suo habitat. Colnaghi, attraverso la sua attività divulgativa, cerca proprio di fare questo: sensibilizzare, raccontare, creare connessioni tra le persone e la natura.