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Pagamento POS, da oggi il tuo tabaccaio di fiducia può rifiutarsi | Procurati subito dei contati per non fare brutta figura al banco

Si possono rifiutare (canva.com) - www.sciencecue.it

Una decisione consente ai tabaccai di rifiutare pagamenti con carta: scopri il motivo per cui potrebbe servire il contante. 

Siamo abituati a pensare che il pagamento elettronico sia un diritto scontato. Un’azione semplice e quotidiana: avvicinare la carta al terminale e completare l’acquisto.

Tuttavia, dietro questa apparente facilità si nasconde un sistema intricato, composto da regole, commissioni, categorie tutelate e sentenze che possono modificare completamente la situazione.

Non è sempre garantito che il venditore debba accettare pagamenti elettronici e, in alcuni casi particolari – come nel settore della vendita di tabacchi – la normativa concede un certo margine d’interpretazione.

In un periodo in cui si tende alla digitalizzazione totale, una sentenza del giudice può rimettere in discussione situazioni ritenute consolidate. Così, potresti trovarti dal tuo tabaccaio abituale e sentire: “Solo contante, per favore.” Ma è veramente lecito?

Una decisione modifica le regole

Come segnalato da Brocardi, una recente pronuncia del Giudice di Pace di Genova, datata 12 luglio 2025, ha determinato che un rivenditore di tabacchi può rifiutare il pagamento elettronico per l’acquisto di sigarette, stabilendo un significativo precedente legale. Questa situazione è scaturita da un caso specifico: una cliente, dopo aver tentato di pagare con la carta un pacchetto del costo di 5,50 euro, ha visto la sua transazione negata dal venditore. La questione ha richiesto l’intervento della Guardia di Finanza, che ha redatto un verbale e ha multato il tabaccaio con 35,50 euro.

Tuttavia, il commerciante ha fatto ricorso e ha ottenuto l’annullamento della sanzione, con la Prefettura condannata a pagare le spese legali. La motivazione della sentenza è decisamente degna di nota: secondo i legali del tabaccaio, riporta Brocardi, i rivenditori autorizzati di beni dei Monopoli di Stato – come tabacchi e francobolli – operano con margini di profitto molto limitati (il cosiddetto aggio), e non possono incrementare i prezzi per compensare le spese delle commissioni del terminale.

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Un precedente importante (canva.com) – www.sciencecue.it

Obblighi e perdite

In aggiunta, precisa Brocardi, il divieto di trasferire queste spese al cliente – che è anch’esso previsto dalla legge – costituirebbe una certa perdita per il venditore. Imporre l’obbligo di avere un terminale, in tale contesto, significherebbe violare il principio di libera iniziativa economica (art. 41 della Costituzione), creando un onere ingiustificato per un’attività che funge da concessionario dello Stato.

Secondo l’interpretazione della giustizia, questi operatori non rientrano completamente nei parametri del commercio elettronico, pertanto dovrebbero beneficiare di una deroga strutturale. Come abbiamo modo di vedere, questa sentenza apre così la strada a possibili esenzioni generali per i tabaccai, almeno riguardo a quei prodotti soggetti a monopolio.