“Pagamento in contanti all’arrivo”: questa frase deve spaventarti | È una truffa bella e buona: ci stanno cascando tutti

Illustrazione di una truffa (Canva FOTO) - sciencecue.it
Se trovi scritta questa frase, o ti viene comunicata, non ti fidare! Questa è una truffa, e bisogna prestare attenzione.
Il pagamento in contanti è da sempre il metodo più diretto per scambiare beni e servizi. Basta una banconota o qualche moneta e la transazione è fatta, senza intermediari o complicazioni tecnologiche.
Negli ultimi anni, però, il contante è diventato un tema di dibattito. Da una parte c’è chi lo difende come simbolo di libertà economica, dall’altra chi ne sottolinea i rischi, come evasione fiscale o riciclaggio. Le istituzioni, intanto, spingono sempre più verso il digitale.
Nonostante l’aumento dei pagamenti elettronici, molte persone continuano a preferire il contante. È semplice, tangibile e non richiede dispositivi o connessioni. In alcuni settori resta ancora dominante, specie per spese quotidiane o di piccolo importo.
La questione resta aperta: il futuro sarà davvero senza contanti? Per ora convivono due mondi, con equilibri diversi a seconda del luogo, dell’età e delle abitudini. Ma l’evoluzione digitale continua a spingere in una direzione ben precisa.
Quando il sogno si trasforma in fregatura
Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, milioni di italiani iniziano a sognare le vacanze. Mare, montagna, città d’arte… tutto sembra pronto per il relax. Eppure, dietro a un annuncio invitante o a un sito ben fatto, può nascondersi una vera e propria trappola. Le truffe nel turismo sono ormai una piaga: dai pacchetti fasulli alle case fantasma, c’è davvero di tutto. E il danno economico non è affatto trascurabile.
Secondo i dati raccolti da QuiFinanza, nel 2024 oltre 9 milioni di turisti italiani sono stati raggirati in qualche modo, per un danno totale stimato di circa 560 milioni di euro. La truffa più frequente? Le famose “case vacanza inesistenti”, con tanto di foto rubate online e richieste di caparra via bonifico. A farne le spese sono stati ben 5,4 milioni di cittadini, di cui 1,8 milioni se ne sono accorti solo una volta arrivati a destinazione.

Trappole sempre più fantasiose
Come riportato da QuiFinanza, anche gli hotel riservano brutte sorprese: circa 850mila persone si sono viste negare l’accesso a strutture già occupate o con prenotazioni doppie. Altri 560mila, invece, hanno trovato camere ben diverse da quelle promesse: niente vista mare, letti sfondati, servizi inesistenti. E quel che è peggio è che quasi la metà non ha ricevuto alcuna alternativa o rimborso.
Ma cosa deve far scattare il campanello d’allarme? Prezzi troppo bassi per una simile struttura, per un dato periodo o per la zona. Ma soprattutto attenzione quando leggete: “Pagamento all’arrivo”. Meglio una transazione tracciabile che un pagamento senza alcuna ricevuta da poter usare in tribunale.