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Ultim’ora: da oggi al supermercato si paga la tassa “insaccato” | Più ne metti nel carrello, più lievita lo scontrino finale

tassa su insaccati

Tasse anche su di loro! (canva.com) - www.sciencecue.it

Tra tariffe, diplomazia e difesa del Made in Italy, un salume rischia di diventare un caso nazionale. Cosa succede?

Un affettato raffinato scivola discretamente nei nostri piatti, ma di fronte alle frizioni internazionali può trasformarsi in elemento chiave delle strategie globali.

Quando eccellenze culinarie italiane, come gli insaccati, vengono coinvolte nelle dispute su tariffe e sull’italianità, la conversazione si allontana dal sapore per approdare alla diplomazia, dalle tavole alla politica.

Proprio in questo incrocio, questo salume, già denso di storia e identità, acquisisce un significato nuovo: diviene rappresentante e merce di scambio in un gioco fatto di barriere doganali e ambizioni globali.

Con l’arrivo di nuove tasse, discusse per il loro impatto geopolitico ed economico, si accende il dibattito. Potrà sembrarvi bazzecola e commedia, signori, ma aprite bene gli occhi.

La lotta del salume

Avete capito bene: la bresaola, simbolo della tradizione norcina e salumiera italiana, è finita sotto i riflettori non per il suo gusto, ma per la sua parte in un piano economico ideato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Secondo il portale In Italia, l’idea sarebbe l’importare carne bovina dagli Stati Uniti, lavorarla in bresaola sul territorio italiano e poi rispedirla negli stessi Stati Uniti, con lo scopo di attenuare le tensioni legate alle tasse imposte dagli Usa sui prodotti agroalimentari europei.

Secondo Lollobrigida, l’operazione non violerebbe le normative europee, poiché la bresaola Igp della Valtellina può essere prodotta con carne proveniente da altri paesi, a condizione che la stagionatura avvenga in Italia. Attualmente, circa l’80% della carne impiegata per la bresaola Igp arriva dal Sud America, e non dagli Usa, il che fa apparire il nuovo progetto solo una variazione del modello attuale.

bresaola fette
Made in..Usa? (canva.com) – www.scienccecue.it

Una variazione strategica

Durante il dibattito parlamentare a Montecitorio, Lollobrigida ha precisato che la sua idea non implicherebbe l’utilizzo di carne trattata con ormoni, specificando che il prodotto sarebbe unicamente destinato allo scambio commerciale con gli Stati Uniti. A sostegno della posizione del ministro si sono espressi in diversi a favore, sottolineando che il blocco Usa sull’import agroalimentare bovino europeo è stato imposto a seguito delle questioni legate alla BSE.

La proposta, secondo la fonte, ha generato però un vivace confronto tra aziende agricole e consumatori, i quali si domandano cosa significhi proteggere la sovranità alimentare. Inoltre, sulla base di alcune stime a cura di Coldiretti ed Italian Food.net, si parla di una tassazione del 10% a cui si aggiungerebbe un ulteriore 10% specifico per l’Unione Europea, con la possibilità che arrivi a toccare il 30% con un aumento del prezzo al chilo della bresaola da circa 23 euro/kg a oltre 29,90 euro/kg! Staremo a vedere cosa succederà: i banconi sono aperti!