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Sul Pianeta Terra non siamo al sicuro: tutta colpa di questa massa | Così grande da inghiottire il Sole in un boccone

Una minaccia per la Terra (canva.com) - www.sciencecue.it

Un “mostro galattico” con migliaia di masse mette alla prova i modelli stellari e tutta l’immensità nascosta oltre il Sole. 

Da sempre si crede che la vita qui sulla Terra sia legata indissolubilmente al Sole, data la costanza del suo calore e della sua energia.

Ma cosa accadrebbe in una situazione estrema, che va oltre ogni immaginazione? Cosa succederebbe se un evento cosmico stravolgesse le leggi universali?

Cosa succederebbe se, provando a immaginare in maniera estrema, un oggetto gigantesco capace di superare di centinaia di volte la massa del Sole?

In tal caso, le dinamiche che regolano la vita sul nostro fragile pianeta prenderebbero una nuova, terrificante piega.

Il mostro delle masse

La notizia è stata diffusa, tra gli altri, dal Corriere della Sera e dall’ANSA: è stata rilevata la fusione più grande di buchi neri mai registrata dalle collaborazioni internazionali LIGO, Virgo e KAGRA, grazie alla rete dell’osservatorio EGO di Cascina. L’evento, chiamato GW231123, individuato inizialmente il 23 novembre 2023, ha visto lo scontro di due buchi neri con masse di 137 e 103 volte quella del Sole, rispettivamente, formando un unico buco nero “mostruoso” dal peso di circa 225 masse solari.

La fusione è durata solo un decimo di secondo, ma ha emesso onde gravitazionali sufficienti per raggiungere la Terra. I due corpi enormi, mentre si avvicinavano, ruotavano uno intorno all’altro a una velocità vicina al limite teorizzato dalla relatività generale di Einstein. Un evento talmente potente da mettere in discussione i modelli comuni sulla nascita delle stelle: secondo questi, buchi neri così grandi non dovrebbero esistere. Si pensa quindi che i due oggetti derivino da fusioni precedenti, unioni continue che li hanno portati a questo punto.

Buco nero
Supera il sole (canva.com) – www.sciencecue.it

Nuove riflessioni e timori

Secondo le fonti, il gruppo di osservatori ha impiegato un anno e mezzo per analizzare i segnali, presentando il nuovo record durante alcune conferenze a Glasgow. Scienziati come Charlie Hoy e Gregorio Carullo hanno sottolineato come l’evento rappresenti un test per la tecnologia di rilevazione e per i modelli teorici, aprendo orizzonti di ricerca prima inimmaginabili. Dal punto di vista scientifico, GW231123 rappresenta una svolta nell’astronomia gravitazionale, mostrando che i buchi neri possono crescere gradualmente, unendo masse già enormi.

Allo stesso tempo, spinge i ricercatori a ripensare la storia evolutiva delle stelle e i processi di formazione, chiedendo una nuova riflessione su cosa succede quando entità cosmiche enormi interagiscono. Secondo le fonti, un buco nero da 225 masse solari è un’entità infinitamente più potente e compatta, capace di generare effetti gravitazionali enormemente superiori. E mentre il Sole mantiene l’equilibrio della vita sulla Terra, questi mostri galattici agiscono al limite dello spaziotempo, in abissi da cui niente, nemmeno la luce, può fuggire.