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Questa è la spiaggia più inquinata al mondo: sembra di fare il bagno in una discarica | È una grave minaccia per tutti

Illustrazione di una spiaggia inquinata (Canva FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione di una spiaggia inquinata (Canva FOTO) - sciencecue.it

Purtroppo questa spiaggia è inquinatissima, ed è meglio non farsi il bagno. Ma cosa sta succedendo? La situazione è grave!

Le spiagge inquinate sono il segnale evidente di un rapporto fragile tra uomo e ambiente. Plastica, scarichi fognari, microplastiche e rifiuti abbandonati compromettono la salute degli ecosistemi marini e mettono a rischio anche la balneazione.

Uno dei principali problemi è legato all’accumulo di rifiuti, soprattutto plastici, che arrivano in mare dai fiumi o vengono lasciati direttamente dai bagnanti. 

Le conseguenze non sono solo ambientali: l’inquinamento costiero incide sul turismo, sulla pesca e sulla qualità della vita delle comunità locali. In certi casi, i livelli di batteri fecali nell’acqua superano i limiti di sicurezza, costringendo alla chiusura temporanea delle spiagge.

Affrontare il problema richiede monitoraggio costante, infrastrutture adeguate e soprattutto educazione. Perché la tutela del mare comincia spesso da piccoli gesti a terra, come non lasciare rifiuti sulla sabbia o scegliere detergenti meno inquinanti.

Un angolo incontaminato… almeno all’apparenza

Isla Grossa, nell’arcipelago delle Columbretes, al largo della Spagna, sembra un angolo di mondo rimasto intatto. Acque limpide, fondali popolati da specie rare e una riserva marina che farebbe invidia a qualsiasi catalogo turistico. E invece, proprio lì, in uno dei luoghi più tutelati del Mediterraneo, si nasconde una delle concentrazioni più alte di microplastiche mai registrate nel mare europeo.

Sembra un paradosso, ma è proprio la particolare conformazione delle baie e la circolazione marina a far sì che i frammenti di plastica, trasportati da lontano, si accumulino come in una trappola naturale. Il mare porta tutto lì, anche quello che nessuno vorrebbe vedere. Ed è un fenomeno che si ripete giorno dopo giorno, senza fare rumore.

Illustrazione di plastica in mare (Canva FOTO) - sciencecue.it
Illustrazione di plastica in mare (Canva FOTO) – sciencecue.it

Una situazione particolare

Come riportato da FanPage, la cosa più preoccupante è che in quell’area vive una specie molto particolare, Cladocora caespitosa, l’unico corallo capace di formare vere e proprie barriere nel Mediterraneo. Una rarità assoluta. Ma purtroppo anche molto fragile. L’esposizione costante alle microplastiche può alterare l’equilibrio dell’ecosistema e compromettere la sopravvivenza di questi organismi. 

Purtroppo la situazione è critica in quanto per chilogrammo, come riportato dallo studio condotto dal CAU, per ogni chilo di sedimento vengono trovate in media circa 6000 residui di microplastiche. Il dottor Diego Kersting indica che sono al momento i valori più alti del Mediterraneo Occidentale. Insomma, la situazione non è proprio delle migliori, e sarà difficile riportare tutto alla normalità.