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ULTIM’ORA – Abolito il canone Rai: da oggi non sei più obbligato a pagarlo | La nuova legge è stata appena approvata

Illustrazione del canone Rai (Canva FOTO) - sciencecue.it

Illustrazione del canone Rai (Canva FOTO) - sciencecue.it

Il canone Rai non sarà più un problema. Questo pagamento non è più obbligatorio, una situazione che renderà felici molti italiani.

Ogni tanto ci si ritrova a scorrere la bolletta della luce e… ops, eccolo lì, il canone RAI. Una di quelle spese che passano quasi inosservate, ma che fanno parte della routine.

Si tratta di una tassa obbligatoria per chi ha una fornitura elettrica domestica e almeno un televisore in casa. L’importo? 90 euro l’anno, spalmati in dieci comode rate mensili da gennaio a ottobre. 

Il canone RAI è, quindi, un’imposta sul possesso di un apparecchio televisivo. Non si paga per il servizio in sé, ma perché si detiene un dispositivo capace di ricevere il segnale radiotelevisivo. 

Dal 2016, il pagamento del canone avviene in automatico tramite la bolletta elettrica, proprio per contrastare l’evasione, storicamente molto alta.

Come funziona, e perché viene addebitato a tutti

Come riportato da Centro Meteo Italiano, il principio alla base è semplice, almeno sulla carta: se si ha una TV in casa, si deve pagare. Non importa se viene usata solo per vedere film in streaming, per le partite su piattaforme a pagamento o anche solo come grande schermo per il computer. Se l’apparecchio è “atto o adattabile” alla ricezione dei canali televisivi, allora il canone scatta automaticamente.

A rendere il tutto ancora più automatico è il legame con la bolletta elettrica: chi ha un’utenza domestica residenziale si trova il canone incluso senza dover fare nulla. Non serve dichiarare nulla, anzi: è proprio la presenza dell’utenza a far presumere l’esistenza di una TV. In questo modo, lo Stato semplifica il controllo e garantisce un gettito stabile, ma allo stesso tempo lascia poco spazio a eccezioni non dichiarate.

Illustrazione di una (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it
Illustrazione di una (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

Non è più obbligatorio!

Esistono però situazioni in cui non si è tenuti a pagarlo. Per esempio, se nessuno nel nucleo familiare possiede un televisore, e parliamo proprio di zero apparecchi, nemmeno dimenticati in soffitta, allora si può richiedere l’esonero. Non basta però “non usarlo”: conta il possesso. E gli altri dispositivi? Smartphone, tablet o PC non rientrano, quindi non sono un problema ai fini della dichiarazione.

Per evitare il pagamento è necessario compilare una dichiarazione sostitutiva, il cosiddetto modello A e inviarla all’Agenzia delle Entrate. I tempi sono fondamentali: tra il 1° febbraio e il 30 giugno, se si vuole evitare di pagare da luglio a dicembre dello stesso anno; oppure dal 1° luglio al 31 gennaio, per essere esonerati per l’anno successivo. Però, se la situazione cambia (ad esempio, si compra un televisore o un familiare ne porta uno in casa), la dichiarazione decade e bisogna comunicarlo tempestivamente. In caso contrario, si rischiano sanzioni amministrative o penali.