Allarme cibo contaminato: invece del PESCE mangi la plastica | Lo vendono in tutti i supermercati: controlla bene l’etichetta

Non tutto è come sembra (stockvault.net) - www.sciencecue.it
Le segnalazioni del Ministero della Salute ed altri enti erano solo il primo allarme. E adesso, ne arriva un altro, agghiacciante.
Nel quotidiano del nostro lavoro di redazione e informazione, ci troviamo spesso a gestire tematiche di diverso tipo. Una di queste è il problema relativo alle segnalazioni e ritiri di lotti di prodotto.
Il motivo che soggiace dietro tutto questo è, ovviamente, la prevenzione della salute dei consumatori. Difatti, i cicli produttivi e industriali non sempre rispettano quanto sancito dalle normative.
Se a ciò ci si aggiunge il fatto che gli ecosistemi naturali vivono in un ormai perenne stato di fragilità, a causa di emissioni o presenza di microelementi tossici, si amplia la ricetta del disastro.
A questo proposito, uno degli alimenti più affetti da tali dinamiche è proprio il pesce, tanto fresco quanto confezionato. E ciò che vi sveleremo potrebbe, letteralmente, farvi raggelare il sangue.
Un sapore di…
Come riportato da Supereva, migliaia di consumatori italiani acquistano pesce senza sapere che, in realtà, finiranno per consumare una delle specie più minacciate dei nostri mari: lo squalo. La carne di squalo, infatti, è presente sia nella grande distribuzione che nei mercati ittici in maniera spesso ingannevole. Per il consumatore medio è quindi arduo riuscire a riconoscerla e, magari, scartarla. Come evidenziato dalla fonte, infatti, solo in Italia, tra il 2009 e il 2021, sono state importate quasi 98mila tonnellate di prodotti derivati da squali, per un valore complessivo di 400 milioni di dollari!
Nello specifico, il prodotto viene ingannevolmente distribuito attraverso altri nomi commerciali. Tra questi verdesca, palombo, smeriglio, spinarolo e gattuccio, risultando familiari solo a chi frequenta pescherie e banchi del pesce. Un altro problema è la scarsa trasparenza nelle etichettature. Il progetto “SafeSharks” ha evidenziato che solo il 35% delle pescherie italiane esibisce correttamente i nomi scientifici o comuni sulle etichette, con frodi vere e proprie, tipo la vendita di carne di squalo come pesce spada!

Un “prodotto” da evitare
Ecco altri motivi per cui la carne di squalo sarebbe, per usare un leggerissimo eufemismo (!), un “prodotto” da evitare. Sulla base di quanto introdotto in questo articolo e dati della fonte, alcune analisi di prodotto hanno rilevato la presenza di metalli pesanti, microplastiche e inquinanti organici persistenti in concentrazioni superiori ai limiti europei consentiti, con ripercussioni gravissime per la nostra salute.
Oltre a ciò, il 37,5% delle popolazioni mondiali di squali e razze è oggi a rischio estinzione, con un potenziale effetto a catena su tutte le altre specie. Per questo motivo, in conclusione, bisogna imparare a leggere le etichette, evitare certi acquisti e conoscere i nomi con cui la carne di squalo viene venduta sul mercato.