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Starnoenas cyanocephala, questa specie è unica quasi quanto il Dodo

Illustrazione di un individuo di Starnoenas cyanocephala (Wikipedia Charles J. Sharp FOTO) -

Illustrazione di un individuo di Starnoenas cyanocephala (Wikipedia Charles J. Sharp FOTO) -

Questa specie è incredibile, è unica al mondo. E per certi versi la sua unicità + quasi paragonabile a quella del Dodo.

Ti è mai capitato di vedere una colomba marroncina, con il “collo blu” camminare con fare un po’ impettito e pensare: “Mah, niente di speciale”? Beh, allora sappi che potresti aver sottovalutato uno degli uccelli più rari del pianeta. Si chiama Blue- headed quail-dove dalla testa blu (sì, il nome in italiano fa un po’ strano), vive solo a Cuba e… potrebbe essere il parente perduto di una stirpe antichissima, talmente unica che persino il dodo sembra avere più cugini.

È uno di quegli animali che non attirano subito l’attenzione. Niente piumaggi sgargianti come i pappagalli, niente canti melodiosi come l’usignolo. Eppure, questo piccoletto marrone. con la testolina blu e il passo deciso, ha tenuto in scacco gli ornitologi per decenni. Nessuno sapeva da dove venisse, né a chi fosse imparentato. 

Ma adesso, grazie a un po’ di ingegno e a una tecnica tutta nuova per sequenziare il DNA da campioni vecchi di decenni, gli scienziati hanno finalmente potuto guardare dentro il genoma di questo uccello. E indovina un po’? Il mistero non solo non si è risolto, ma si è complicato ancora di più.

Pare infatti che questo “piccione cubano” sia più geneticamente isolato del dodo, che almeno aveva il suo cuginetto, il solitaire di Rodrigues (estinto). Il nostro quail-dove invece… boh. Potrebbe essere l’ultimo superstite di un’antica dinastia di uccelli ormai spariti, o magari è un parente lontanissimo di tutti i colombi viventi, rimasto bloccato a Cuba quando ancora i continenti giocavano a Risiko.

Il parente segreto del dodo (ma vivo)

Jessica Oswald, la ricercatrice che ha guidato lo studio, ha definito questa colomba “un enigma ornitologico”. E ha tutte le ragioni per farlo. Quando ha cominciato il progetto, l’obiettivo era di chiarire la posizione del quail-dove nella grande famiglia dei colombi e delle tortore. Si aspettavano una parentela con le specie americane o forse con quelle dell’Australia. Invece… sorpresa: non è vicina a nessuna delle due. Anzi, è così unica che, dal punto di vista evolutivo, si trova su un ramo dell’albero genealogico praticamente suo

E parlando di tempo: i dati genetici, incrociati con vecchi fossili, suggeriscono che questa linea evolutiva esiste da almeno 50 milioni di anni. Eppure, eccolo lì, a camminare orgoglioso nei boschi cubani come se niente fosse. Ma la cosa più assurda è che finora nessuno era riuscito a sequenziare il suo DNA, perché i pochi esemplari conservati nei musei erano troppo vecchi o mal conservati. Ci è riuscita Jessica usando una tecnica pensata per… i fossili. Ha estratto il materiale genetico da un “ditino” mummificato del 1958, e ha tenuto le dita incrociate per giorni aspettando che il sequenziatore facesse il suo dovere.

Ricostruzione di due individui di Dodo (Depositphotos)
Ricostruzione di due individui di Dodo (Depositphotos FOTO) – www.sciencecue.it

L’ultima colomba (e il rischio di perderla)

Purtroppo, come spesso accade con questi animali così rari e speciali, la situazione non è rosea. Anzi, diciamo pure che è grigia tendente al nero. La quail-dove dalla testa blu è seriamente minacciata. Ne restano appena un migliaio di esemplari in tutta Cuba. Mille. Come la gente a un concerto piccolo. E la colpa? Sempre la stessa: caccia, distruzione degli habitat, e ovviamente i gatti (che sull’isola sono diventati dei predatori devastanti per la fauna locale). Questo significa che potremmo trovarci davanti a un altro dodo in diretta, stavolta con la possibilità teorica, almeno, di fare qualcosa prima che sparisca.

E fa un certo effetto pensare che un animale così unico, con radici evolutive così profonde, possa essere spazzato via in pochi decenni per colpa nostra. Ma c’è anche una speranza. Gli strumenti tecnologici che oggi abbiamo, come il sequenziamento del DNA, le analisi comparative, l’uso di vecchi esemplari conservati nei musei, possono non solo raccontarci la storia del passato, ma darci una mano a cambiare il futuro. Come? Riconoscendo il valore di questa specie e di tutte quelle che spariscono ogni anno.