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Il lato positivo della biodiversità: la conservazione funziona, anche se la crisi continua

Biodiversità terrestre. donacobius in ambiente verde

Conservazione per la biodiversità (depositphotos.com) - www.sciencecue.it

Il lato positivo della biodiversità starebbe nella conservazione: funziona, nonostante la crisi. Ecco l’approfondimento scientifico

Una revisione fondamentale che ha analizzato oltre 67. 000 specie animali ha messo in luce un aspetto incoraggiante: nonostante la crisi globale della biodiversità, gli sforzi di conservazione mirati stanno contribuendo a salvare molte specie dall’estinzione.

Come riportato dall’Università di Cambridge e da ScienceDaily, questa ricerca, disponibile su PLOS Biology, evidenzia sia i traguardi raggiunti che la necessità di interventi urgenti.

Lo studio, basato sui dati della Lista Rossa IUCN, rivela che circa il 28% su un totale di 160. 000 specie valutate sono minacciate di estinzione, con un milione di specie a rischio a causa dell’attività umana.

Tuttavia, i risultati indicano che, se applicate correttamente, le misure di conservazione possono avere un impatto positivo. La ricerca è stata finanziata dal Natural Environment Research Council (NERC), un’entità che fa parte del UK Research and Innovation (UKRI). I risultati evidenziano che la conservazione può avere successo quando viene data l’opportunità di agire.

Le azioni adottate

Ashley Simkins del Dipartimento di Zoologia di Cambridge sottolinea che le specie che hanno visto un miglioramento del loro stato di conservazione sono quelle che hanno beneficiato di interventi mirati. Tra i successi più rilevanti si trovano le specie che abitano in aree isolate, come le isole, dove è stato più semplice implementare sforzi di protezione degli habitat, allevamento in cattività e reintroduzioni. Un esempio emblematico è rappresentato dai programmi di recupero dell’ibis eremita e del kākāpō, un pappagallo incapace di volare originario della Nuova Zelanda, la cui popolazione è aumentata grazie a interventi dedicati.

Il successo non si limita alle specie terrestri: anche alcune specie marine, come la balenottera azzurra e la megattera, mostrano segnali di ripresa dopo il divieto internazionale di caccia commerciale alle balene. Tuttavia, il quadro complessivo rimane allarmante: come sottolineato dalla ricerca, sei volte più specie sono in declino rispetto a quelle che stanno migliorando.

Biodiversità marina: tartaruga nuota su fondale
La ricerca è estesa anche all’habitat marino (depositphotos.com) – www.sciencecue.it

Conservazione e salvaguardia

Un elemento chiave messo in evidenza dallo studio è l’importanza di misure preventive. Simkins paragona la conservazione alla medicina d’emergenza: l’umanità si è specializzata nel “pronto soccorso” della biodiversità, intervenendo quando le specie si trovano già in situazioni critiche. Tuttavia, per affrontare la crisi in modo più efficace, è necessaria una nuova prospettiva che privilegi la prevenzione e il combattimento delle cause profonde della perdita di biodiversità.

Un esempio di approccio collaborativo proviene dalla Papua Nuova Guinea, dove i conservazionisti hanno collaborato con le comunità locali per sostituire la caccia ai canguri arboricoli con fonti di proteine più sostenibili, come l’allevamento di pollame e la pesca. Questo tipo di iniziativa non solo proteggia le specie minacciate, ma offre anche benefici concreti alle comunità locali. In un panorama globale caratterizzato da storie di declino della fauna selvatica e da un’azione politica insoddisfacente, è fondamentale dunque celebrare i successi e promuovere azioni concrete.