La rigenerazione delle ossa umane sarà possibile grazie alle corna del cervo?
La maggior parte dei mammiferi ha perso la capacità, che un tempo possedevano, di rigenerare appendici o organi. Una delle poche eccezioni rimaste è la rigenerazione primaverile delle corna del cervo, che costituisce, quindi, un punto di partenza per lo studio della rigenerazione degli organi nei mammiferi.
Quindi, in futuro, saremo in grado di rigenerare le ossa umane grazie alla caratteristica dei cervi? È quello che si augura un gruppo di scienziati dell’Università Politecnica del Nordovest a Xi’an, in Cina. Le corna dei cervi, infatti, ricrescono ogni primavera al ritmo di 2,5cm al giorno (circa un pollice) e gli studiosi vogliono riuscire a innestare questa caratteristica anche negli esseri umani, rendendo possibile la rigenerazione degli arti.
Come si rigenerano le corna del cervo?
La rigenerazione delle corna del cervo comporta un processo rigenerativo basato sulle cellule staminali. L’elemento chiave per la loro ricrescita sta in una piccola massa di cellule dotate di un alto potenziale rigenerativo simile a quella degli anfibi.
Le corna dei cervi, però, sono l’unico organo mammifero (conosciuto) che si rigenera ogni anno. Attraverso questo studio, gli scienziati, hanno scoperto che nelle settimane precedenti la caduta delle corna, le cellule staminali erano molto più abbondanti nei monconi (la radice delle corna del cervo). Sono proprio queste che, dopo la caduta delle corna, si induriscono trasformandosi in cartilagine e osso.
I risultati dello studio portano a pensare che i mammiferi potrebbero avere un meccanismo di rigenerazione che li contraddistingue ma, nonostante questo, soltanto i cervi utilizzano questo tipo di cellule autorinnovabili per rigenerare le corna.
L’esperimento sui topi
Sempre nella classe dei mammiferi, però, esiste un altro animale che ha conservato una discreta capacità di rigenerarsi: il topo. Questo piccolo animale, infatti, è capace di far ricrescere le dita delle gambe anteriori grazie a cellule progenitrici simili a quelle nelle corna del cervo; proprio questa caratteristica in comune lo ha reso quindi un candidato ideale per lo studio sulla rigenerazione delle ossa.
Grazie allo studio del ricercatore cinese Toa Qin e colleghi è stato possibile far crescere delle mini corna di cervo sulla fronte di alcuni topi da laboratorio. Lo scopo, come detto, era quello di testare il potenziale rigenerativo di queste cellule staminali, che in futuro potrebbero essere utilizzate per riparare le ossa o per rigenerare gli arti amputati negli esseri umani.
Questi meccanismi sono stati ricostruiti analizzando i geni di quasi 75.000 cellule di cervo in varie fasi di crescita delle corna. Dopo aver identificato più fasi, infatti, il team di ricercatori ha prelevato le cellule staminali con il maggior potenziale di crescita e le ha coltivate in capsula prima di impiantarle nei topi. Il fatto strabiliante è che dopo soli 45 giorni questi avevano già sviluppato delle mini corna, fatte di tessuti viventi con vasi sanguigni e nervi.
Rigenerazione degli arti, in futuro sarà possibile anche per l’uomo?
In poco tempo, quindi, i topi avevano già sviluppato delle mini corna chiaramente identificabili che, oltre ad essersi allungate rapidamente, hanno anche mostrato i meccanismi genetici che determinano il loro sviluppo, a riprova del fatto che i ricercatori hanno isolato proprio le cellule fondamentali per la rigenerazione e fornendo spunti sul loro utilizzo nella medicina ossea umana.
Il successo nel trasferimento delle cellule staminali dai cervi ai topi fa ben sperare per il futuro. L’induzione delle cellule umane in cellule simili a quelle del blastema delle corna dei cervi, infatti, potrebbe rappresentare un punto fermo della medicina rigenerativa dei prossimi anni e curare possibili infortuni scheletrici, portandoci a pensare ad una concreta applicazione clinica anche nella rigenerazione degli arti umani. In futuro, quindi, se anche noi esseri umani saremo in grado di rigenerare i nostri arti, dovremo ringraziare i nostri amici con le corna.