Ivo Cilesi, uno dei pionieri della lotta contro l’Alzheimer, stroncato dal coronavirus

Ivo CilesiCrediti: www,i.ytimg.com
Ivo Cilesi, all’età di 61 anni, non è riuscito a fronteggiare l’emergenza coronavirus: si è spento dopo 3 giorni di agonia a seguito del ricovero per una crisi respiratoria; era risultato positivo al Covid-19.
Roberto Burioni: “Non muoiono solo gli anziani”
Anche a seguito della vicenda che ha visto al centro dell’attenzione una delle maggiori icone della lotta contro l’Alzheimer, Ivo Cilesi, si esprime in merito il virologo Roberto Burioni: ” Di coronavirus non muoiono solo gli anziani. Il paziente 1 ha 38 anni e in questo momento è in rianimazione in condizioni critiche. E anche il medico cinese di 31 anni non era anziano. Poi non dobbiamo pensare agli anziani come persone che sono in fin di vita “
Con una tale dichiarazione, il medico intende porre al centro dell’attenzione una questione importante: non si tratta di una banale influenza, come molti l’hanno definita, e bisognerebbe che tutti prendessero le opportune misure precauzionali per fare da scudo a chiunque, ma specialmente a pazienti immunodepressi.
Una spiacevolissima vicenda ha toccato proprio chi sul coronavirus si era espresso, il medico Ivo Cilesi famoso per aver dedicato la sua vita all’attività di ricerca contro l’Alzheimer. Stava affrontando l’emergenza epidemia in maniera piuttosto serena, seppur con le dovute precauzioni; poi il crollo.
In seguito ad una improvvisa crisi respiratoria, si è recato nella notte di giovedì al pronto soccorso di Salsomaggiore Terme, dove è stato immediatamente ricoverato e sottoposto a tampone: Ivo Cilesi era positivo al coronavirus.
Condotto in seguito all’ospedale di Parma, accertata ormai la presenza del virus, il medico non ce l’ha fatta. Tutte le misure precauzionali sono state predisposte per il team che ha lavorato a stretto contatto con lui. Per il momento, i medici dovranno osservare un periodo di quarantena domiciliare di 14 giorni a meno che non si presentino i sintomi del Covid-19.
Ivo Cilesi e la lotta contro l’Alzheimer
Ivo Cilesi, 61 anni, non era affatto coinvolto in quadri clinici particolari nè tantomeno soffriva di qualche patologia: godeva di una perfetta salute e aveva dedicato la sua intera vita alla ricerca sull’Alzheimer.
Laureato in Pedagogia e divenuto psicopedagogista e musico-terapeuta, Ivo Cilesi è ricordato per aver inventato la Doll-Therapy (Terapia della bambola).

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Un anziato affetto da Alzheimer vive solamente di ricordi relativi al passato e in un perenne stato di riluttanza nei confronti del suo presente; non ha fiducia nel prossimo e, man mano che la malattia progredisce, non è più in grado di riconoscere i suoi cari. Questo è motivo di enorme sconforto di persone che si prendono cura di un familiare malato di Alzheimer, che spesso si vedono costrette ad accettare rifiuti, offese e aggressioni verbali da parte di chi, purtroppo, non li riconosce più.
Con l’invenzione della Doll Therapy, Ivo Cilesi intendeva innescare nelle persone affette da Alzheimer un senso di protezione ormai svanito a causa della patologia. La risposta fu più che positiva: gli anziani, indipendentemente dal sesso, manifestavano un’empatia ed un senso di genitorialità verso questa Empathy Doll.

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Non si tratta infatti di una bambola qualsiasi: l’oggetto in questione deve avere tratti del volto poco marcati e lunghi arti per invitare chi la possiede ad avvolgerla in un abbraccio.