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Cucine da incubo: è il conto a essere da infarto | La testimonianza di un ex partecipante

Dietro le quinte del celebre show di Cannavacciuolo si nasconde una verità che in pochi immaginano davvero.

Non tutto quello che vediamo in TV è come sembra. Soprattutto quando si parla di reality o programmi che entrano nella vita vera delle persone, come quelli dedicati ai ristoranti in crisi. Lo spettatore si appassiona, si commuove, magari si immedesima… ma raramente si chiede cosa succede davvero, dietro le telecamere.

In realtà, dietro ogni piatto impiattato alla perfezione e ogni ristorante “rinato” c’è un mondo che lo spettatore non vede. E no, non si tratta solo di scene tagliate o momenti poco fotogenici. Si parla di scelte concrete, soldi spesi, accordi firmati.

Insomma, la televisione può cambiare la vita… ma non sempre nel modo che ci si aspetta. E a volte il conto arriva dopo, e fa pure male. Quando un programma ti promette di salvare la tua attività, è normale sperare nel miracolo. Nuovi arredi, cucina rinnovata, consigli d’oro… sembra tutto perfetto.

Ma basta poco per farsi una domanda: ok, ma chi paga tutto questo? Spoiler: non è la produzione. Però di questa cosa se ne parla sempre troppo poco, o meglio, si tende a sorvolare. Forse perché non fa spettacolo.

Tra speranze e futuro

Eppure è lì che si gioca la parte più vera di tutta la faccenda. Perché se sei un ristoratore con l’acqua alla gola, la scelta diventa un salto nel vuoto. La gente pensa che basti chiamare Cannavacciuolo e – puff! – tutto sistemato. Ma no, non funziona così. E’ soprattutto il dopo ad essere lo scoglio più complesso.

Il punto è che – anche con tutti questi interventi – non sempre i locali si salvano davvero. Anzi, in parecchi casi, pochi mesi dopo la messa in onda le serrande si abbassano per sempre. E allora ti chiedi: è stata davvero un’opportunità o solo l’ultima, disperata scommessa?

Cucina di un ristorante (Pixabay foto) – www.sciencecue.it

Non basta un makeover per cambiare tutto

“Cucine da Incubo”, si sa, attira sempre tanto pubblico. Merito anche del carisma e della professionalità di Antonino Cannavacciuolo, che ormai è un’icona. Ma dietro quello che vediamo e le ristrutturazioni lampo c’è un dettaglio che spesso passa inosservato: i lavori li pagano i ristoratori. Sì, proprio così. Come riportato da RicettaSprint.it, la produzione non copre i costi degli interventi, che possono raggiungere cifre piuttosto alte.

A confermarlo, ci ha pensato anche un ex partecipante, intervistato da L’Occhio di Salerno e riportato da Primochef: “Tutto è a carico del ristoratore, danno solo un compenso di poche migliaia di euro in attrezzi da cucina”. Quindi no, non è un regalo, né una sponsorizzazione. È più un investimento d’immagine… con tanti punti interrogativi per il futuro.

Published by
Furio Lucchesi